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Eventi | 21 gennaio 2020, 08:39

Al Regio debutta "Violanta": una prima assoluta italiana con dedica al Giorno della Memoria

Opera in atto unico dell'austriaco Erich Wolfgang Korngold. Orchestra diretta da Pinchas Steinberg

Al Regio debutta "Violanta": una prima assoluta italiana con dedica al Giorno della Memoria

Prima assoluta italiana al Teatro Regio di Torino per l’opera in un atto unico Violanta di Erich Wolfgang Korngold. Pinchas Steinberg è alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, istruito da Andrea Secchi. Pier Luigi Pizzi firma regia, scene e costumi. 

Il Regio dedica l'opera al Giorno della Memoria, proponendo due incontri con il pubblico che assisterà all’opera: domenica 26 gennaio, alle ore 15, in Sala, conversazione con il sovrintendente e sirettore artistico Sebastian F. Schwarz e con il direttore d’orchestra Pinchas Steinberg; martedì 28 gennaio, alle ore 19.30, nella Sala del Caminetto, conversazione con Steinberg e con il segretario artistico Paolo Cascio.

Violanta rappresenta anche il contributo del Teatro Regio a OperaVision, la piattaforma video europea interamente dedicata all’opera, evoluzione del precedente portale The Opera Platform che, forte degli enormi consensi registrati dal 2015, si è rinnovata nella veste grafica e nei contenuti. L'opera sarà visibile in streaming gratuito per sei mesi a partire dal 28 febbraio su www.operavision.eu. 

Steinberg, acclamato come uno dei direttori più carismatici, regolarmente ospite delle maggiori istituzioni musicali internazionali, è ancora una volta alla guida dell’Orchestra del Regio, che ha diretto in tantissime produzioni di successo. 

Debutto per il soprano Annemarie Kremer, che si è perfezionata sotto la guida di Carlo Bergonzi e Cristina Deutekom e che ha già cantato nei principali teatri mondiali. Nominata Cantante dell’Anno 2012 dalla rivista Opernwelt, ha ricevuto nominations per gli International Opera Oscars e ha inciso per l’etichetta Naxos e per la BBC.

Il baritono Michael Kupfer-Radecky ha debuttato la sua carriera internazionale alla Scala di Milano, facendosi immediatamente notare per le doti interpretative che l’hanno portato a esibirsi al Bol’šoj di Mosca, al National Centre for the Performing Arts di Pechino, al New National Theatre di Tokyo e all’Opera di Melbourne.

Per la prima volta al Regio anche il giovane tenore statunitense Norman Reinhardt, particolarmente apprezzato per la gestione tecnica di un luminoso registro acuto, unito alla brunitura di quello centrale, ma anche per la peculiare enfasi di fraseggio.

Violanta è la seconda opera di Korngold, composta nel 1914, a soli 17 anni.  Figlio di un poeta e critico ebreo estremamente conservatore, Korngold indirizzò il suo stile musicale verso un ricco tardoromanticismo, fortemente ispirato dal teatro e di grande respiro lirico, mentre in Europa irrompevano le avanguardie. L’avvento del nazismo lo spinse nel 1938 a cercare rifugio negli Stati Uniti, dove il suo talento trovò uno sbocco inaspettato, facendone il primo compositore di musica da film; le sue musiche vinsero due Oscar e segnarono una pietra miliare nell’industria cinematografica di Hollywood.

L’ambientazione di Violanta, in un'immaginaria e decadente Venezia del XV secolo, riprende la fascinazione dell’epoca per l’età rinascimentale e per le tematiche di passione e di morte che segnarono la cifra stilistica di tanti capolavori del primo Novecento.

La protagonista è ansiosa di vendicare la morte della sorella Norina, suicidatasi dopo essere stata sedotta e abbandonata dal principe Alfonso. Violanta attira Alfonso nel suo palazzo per farlo uccidere dal marito, Simone Trovai, ma una volta al suo cospetto scopre un uomo tormentato dall’infelicità e dal rimorso, e se ne innamora. Consapevole di non potersi sottrarre al destino di morte che lei stessa ha progettato, attirerà Simone con il segnale convenuto, una sinistra canzone carnevalesca, e riceverà il colpo fatale al posto di Alfonso, spirando tra le braccia del marito.

La musica di Korngold, dall’orchestrazione raffinatissima, dipinge alla perfezione il contrasto tra l’atmosfera cupa del mondo opprimente in cui Simone costringe la moglie, e gli improvvisi squarci di vita, sensualità e passione portati da Alfonso, facendo di Violanta uno dei capolavori del primo Novecento. 

Manuela Marascio

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