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Eventi | 12 maggio 2024, 14:27

Antonio Scurati al SalTo2024: “È la fine della nostra democrazia? No. È un peggioramento della qualità? Sì”

Lo scrittore (dopo le polemiche sulla censura Rai) ospite del Salone per presentare il suo libro: “Si tende a trasformare il dibattito in attacchi personali. È un metodo antidemocratico”

Sala strapiena per Antonio Scurati al SalTo2024

Sala strapiena per Antonio Scurati al SalTo2024

Democrazia è la parola chiave dell’incontro con Antonio Scurati, ospite del Salto2024, autore di 'Fascismo e populismo' (Bompiani), personaggio salito alla ribalta della cronaca anche per il famoso monologo (poi censurato e non trasmesso in Rai) sul 25 Aprile, che ha sollevato un polverone di polemiche.

“La democrazia è sempre lotta per la democrazia"

"La democrazia è sempre lotta per la democrazia. La storia ce lo insegna. Un insegnamento che troppo a lungo non abbiamo appreso. Come alunni distratti non abbiamo ascoltato”: comincia così il discorso dello scrittore nl suo intervento al Salone del Libro.  

“Io in particolare in quanto esponente della mia generazione, gli ultimi ragazzi del secolo scorso. Secolo tragico, epico, massimamente politico che ha generato una generazione sommamente impolitica. Eravamo una generazione che dopo diverse generazioni impegnate in una lotta politica, d’improvviso vivevamo in questo eterno presente in cui l’unico assillo era dove andare a ballare il sabato sera”. 

"Pensavamo che certe conquiste fossero un dato di natura"

Un ricordo che parte da se stesso e dalla sua generazione. “Eravamo i figli privilegiati di un Occidente decadente che pensava che le conquiste dolorose fossero un dato di natura. Di questi privilegi faceva parte anche la democrazia”. 

“Poi abbiamo capito che la democrazia non è eterna. Minaccia e circoscritta a un pezzo di mondo sempre più piccolo. Ci siamo accorti che senza di noi la democrazia potrebbe essere perduta”. Cosa ha fatto affievolire questo desiderio di democrazia? “Le ultime settimane mi hanno costretto in questo ruolo a volte di simbolo di qualcosa, sono uno scrittore e se mi sono trovato in questa posizione di simbolo è per i libri che ho scritto”. 

"Le crisi del passato insegnamento per il presente"

“Quello di cent’anni fa un momento di profonda crisi della democrazia in fasce e che non sopravvisse. Se guardiamo a quella crisi, ci può essere di insegnamento a quella che stiamo attraversando. Sono convinto che stiamo vivendo una crisi della democrazia matura, spero possa essere superata”. 

Un crisi che si rispecchia in parte in quella di oggi secondo lo scrittore. “Ci sono delle analogie tra la crisi di oggi e quella di 100 anni fa. La normalizzazione dell’anomalia libera sia una grande morale, un grande abbaglio intellettuale e per le prossime generazioni una grande colpa storica”.

Chiara Gallo

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