"Le cooperative dimostrino come spendono i soldi degli immigrati." È questa la richiesta avanzata da Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, che presenterà una proposta di legge al Parlamento, che verrà discussa in tutti i Consigli Regionali d'Italia, Piemonte compreso.
Ad illustrare i contenuti della "Legge taglia-business agli immigrati" sono Maurizio Marrone, capogruppo FdI in Regione Piemonte, e Giovanni Donzelli, di FdI-An in Regione Toscana.
"In Italia", spiegano, "l'immigrazione nasconde un giro d'affari da oltre 4 miliardi all'anno, un business che fa gola alle cooperative più o meno rosse, incredibilmente libere di creare centri-profughi sui nostri territori senza nemmeno consultare le amministrazioni comunali e senza dover rendere conto di come venga speso questo fiume di denaro pubblico".
"Attualmente" precisa Marrone,"devono rendicontare come vengono spesi i 35 euro, che lo Stato destina quotidianamente per profugo, solo quelle inserite nel circuito Sprar, che sono la minoranza. Le altre cooperative hanno solo l'obbligo di fornire un elenco delle persone presenti all'interno delle strutture".
"Questa situazione", precisa Donzelli,"deriva da una legge emanata nel 1995, per risolvere l'emergenza dello sbarco di profughi sulle coste pugliesi, che prevedeva appunto l'affidamento diretto".
"A nostro avviso", continua Marrone,"è molto pericoloso che le cooperative non dettaglino come spendere i soldi. Per i malati psichiatrici vengono destinati 20 euro al giorno, mentre è di pochi giorni fa la boutade del sindaco Appendino, che ha detto di voler destinare 300 euro per i senzatetto. Un senza dimora immigrato vale più di mille euro al mese, italiano solo 300".