Chiara Appendino difende la mensa scolastica. La giunta a 5 stelle ha annunciato di voler presentare ricorso in Cassazione contro la sentenza della corte d'Appello di Torino del 21 giugno scorso che riconosce ad alcune famiglie di scolari la libertà di scelta tra pasto da casa e cibo in mensa.
“Inizio col chiarire”, sottolinea il sindaco di Torino, “che stiamo lavorando per capire come rendere più accessibile il costo del pasto. Che ritengo essere il primo problema dell'abbandono della mensa. Non so se ci riusciremo nell'immediato ma è un obiettivo di questa Giunta”.
L’assessorato all’Istruzione e Edilizia Scoastica è attualmente impegnato in sopralluoghi negli Istituti per individuare spazi idonei per il consumo del pasto da casa, così come previsto dalla sentenza della Corte d’Appello. Proprio ieri l’assessore Federica Patti ha incontrato le aziende ristoratrici.
“Noi crediamo”, spiega Appendino, “in un servizio di refezione scolastica come strumento di equità sociale. Siamo a conoscenza di situazioni in cui bambine e bambini arrivano a scuola con pasti non adeguati per reggere le otto ore di scuola. Lavoreremo per riuscire a rendere più accessibile le tariffe, così come sulla qualità del servizio. Noi crediamo fortemente nel servizio educativo, pedagogico e sociale del servizio mensa”.
Il primo cittadino interviene inoltre per spiegare le motivazioni del ricorso in Cassazione. “Crediamo”, commenta,”in questo servizio come la migliore scelta per i nostri bambini, ed esporremo tutte le nostre ragioni per sostenerlo”.
“Infine, ed è il secondo motivo, soltanto la sentenza della Cassazione potrà darci una posizione definitiva sulla questione”, conclude Appendino.