In Italia, ad ottobre, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive
e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 43.548.238
ore di cassa integrazione con un aumento, rispetto al mese di settembre, del
7%.
In Piemonte la richiesta è stata di 7.823.516, in aumento del 60,4% (-16,9%
ordinaria, +114% straordinaria, -57,1% deroga). Ad ottobre, i lavoratori
piemontesi tutelati sono stati 46.021, con un aumento di 17.332 unità
rispetto al mese precedente.
Il Piemonte è la regione con la maggiore richiesta di cassa integrazione, seguita dalla Lombardia e dalla Campania.
DATI PROVINCIALI
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra ottobre e
settembre, è stato il seguente: Asti +269%, Torino +132,2%, Alessandria
-11,1%, Cuneo -28,5%, Novara -29,7%, Verbania -30,8%, Biella -37,4%,
Vercelli -83,4%.
Torino, con 6.816.630 ore, si conferma provincia più cassaintegrata
d'Italia, seguita da Napoli e Milano.
SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per
settori produttivi, nel confronto con il mese di settembre, è stata la
seguente: Industria +67,4%, Edilizia +44,1%, Artigianato -32%, Commercio
-74,7%, Settori vari 0%, per un totale di +60,4%.
PRIMI DIECI MESI DEL 2016
In Piemonte, nei primi dieci mesi dell'anno, la richiesta è stata di
71.194.423 ore, in crescita dello 0,3% rispetto all'analogo periodo del 2015
(-44,2% ordinaria, +44% straordinaria, -70,8% deroga).
A livello nazionale sono state autorizzate 506.194.238 ore, con una
riduzione del 13,9%.
La nostra regione registra la maggior richiesta di ammortizzatori sociali
nel periodo gennaio-ottobre, dopo la Lombardia.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
"I dati mensili e il raffronto dei primi 10 mesi del 2016 con il 2015
confermano che l'economia piemontese non sta attraversando una significativa
fase di sviluppo. Spesso i dati dell'Inps concentrano su una mensilità,
invece che su un periodo più ampio, le richieste della cassa integrazione
straordinaria, come peraltro già verificato nel corso dell'anno. Ciò non
modifica il numero di ore complessivamente richieste. E' evidente, inoltre,
che le ore autorizzate andrebbero confrontate con quelle effettivamente
utilizzate, vale a dire con la percentuale del cosiddetto tiraggio. Si
ribadisce il concetto che, a livello piemontese così come a livello
nazionale, si potrà parlare di vera ripresa solo quando si muoveranno
significativamente gli indicatori che rappresentano il livello di
investimenti (pubblici e privati) e quello dei consumi".













