“Un decesso sulla strada è un decesso di troppo”. Con queste parole Jean Todt ha chiuso il suo intervento nel consiglio comunale straordinario, in occasione della Giornata Mondiale delle vittime della strada, celebrata lo scorso 20 novembre
L’inviato speciale del Segretario delle Nazioni Unite ha delineato un drammatico quadro della situazione attuale:”Ogni anno, nel mondo, gli incidenti stradali causano un milione e mezzo di morti, mentre 50 milioni sono i feriti. Tra i giovani è la principale causa di morte: è un dato grave perché loro le generazioni future”. “Dal 2015”, ha evidenziato Jean Todt,”le vittime della strada sono state incluse sviluppo sostenibile globale: entro il 2020 l’obiettivo è dimezzarle. A differenza di altre malattie il “vaccino” ce l’abbiamo: infrastrutture più sicure, educazione stradale nelle scuole, assistenza post-incidenti. Un decesso sulla strada è un decesso di troppo”. Al termine dell’intervento è stato fatto un minuto di silenzio per ricordare le vittime della strada.
L’assessore regionale Giovanni Maria Ferraris ha poi tracciato un bilancio del Piemonte:”Nel 2015 nella nostra Regione sono morti 3.149 persone, 282 vittime avevano un’età compresa tra i 20 e i 24 anni. L’incidenza della mortalità a causa di comportamenti umani errati aumenta e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel 2030 sarà la quinta causa di morte”.
“La cosa più grave”, ha spiegato il Presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, “è che non esiste una progettazione delle strade urbane: quando si fa un quartiere tutto viene lasciato all’intuizione dell’urbanista, non ci sono delle regole. Nelle zone periferiche, dove la velocità è più alta, ci sono più vittime. Molto spesso gli attraversamenti pedonali non sono poi sufficientemente illuminati” .