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Attualità | 29 novembre 2016, 14:38

Nasce “Casa Farinelli” per ospitare temporaneamente una quindicina di famiglie sfrattate

Sorgerà, dopo gli interventi di ristrutturazione, nella ex sede dei Servizi sociali di via Farinelli 40/1

Nasce “Casa Farinelli” per ospitare temporaneamente una quindicina di famiglie sfrattate

Disco verde questa mattina dall’esecutivo di Palazzo Civico agli interventi di ristrutturazione nella ex sede dei Servizi sociali di via Farinelli 40/1. Un’operazione prevista dal “Piano invernale di potenziamento dei servizi per persone senza dimora e per nuclei in estremo disagio sociale e abitativo 2016/2017” che, a partire da inizio anno, potrà dare corpo al progetto “Casa Farinelli”, permettendo di offrire ospitalità temporanea a una quindicina di famiglie sfrattate, in condizione di difficoltà economica e in attesa di trovare una soluzione al problema della casa.

“La scelta di adattare una parte dei locali dell’immobile di via Farinelli a spazi abitativi – spiega l’assessora al Welfare, Sonia Schellino -  ci permette di aumentare l’offerta delle strutture cittadine di accoglienza temporanea riservate a famiglie fragili e senza casa e, allo stesso tempo, ci consente di mantenerle unite, soprattutto quando sono presenti bambini e ragazzi. Non dividere – aggiunge Schellino - è importante non solo per il fatto che così si evita di aggiungere disagio a situazioni già precarie, ma anche perché l’unità del nucleo familiare aiuta a creare le condizioni, psicologiche e materiali, per superare i momenti di difficoltà”.

Con il progetto “Casa Farinelli” - curato dalle onlus Aics (Associazione italiana cultura e sport di Torino), Terzo Tempo e Idea Lavoro, insieme ai Servizi sociali della Città - oltre ad offrire una soluzione abitativa per qualche mese, vengono attivate misure di sostegno al reddito, come l’opportunità di svolgere lavoro accessorio, e organizzate attività di volontariato a beneficio di tutti i residenti della struttura, ad esempio la pulizia degli spazi comuni, l’accudire i bambini e l’effettuare piccole manutenzioni. 

Un mix di attività – sottolineano i curatori del progetto - utili a mettere a frutto le risorse e le competenze di ogni singola persona,  per evitare di alimentare condizioni di passivo assistenzialismo e favorire la costruzione di un progetto di vita”.

Sono previste anche iniziative aperte al territorio e a tutti gli abitanti del quartiere, come l’allestimento all’interno della struttura di un “Corner Job”, con uno spazio bacheca e postazioni informatiche per trovare notizie su orientamento e formazione professionale, rispondere ad annunci su offerte di lavoro e altro ancora.

L’Amministrazione comunale ha destinato per la realizzazione del progetto la somma di 150mila euro.

C.S.

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