Il calo del 15 per cento negli incassi delle mense scolastiche a Torino è la cartina di tornasole di una situazione non più accettabile. Se il servizio mensa funzionasse bene e a costi competitivi, molte famiglie rinuncerebbero a far portare il pasto da casa ai propri figli.
Il fatto che i genitori facciano valere il proprio diritto di 'libertà di panino' è una conseguenza di un non adeguato funzionamento di quello che dovrebbe essere un servizio sociale importantissimo. E' naturale che se un pasto in mensa costa quasi come al ristorante e, per di più, è anche piuttosto scadente, i genitori scelgano altre opzioni per i propri bambini. Tutto il meccanismo va ripensato.
Da tempo ormai auspico un confronto tra Comune e Regione per cercare di trovare una soluzione al problema. Il servizio di mensa non può permettersi ulteriori perdite economiche e deve, per salvarsi, diventare competitivo. Non soltanto per la sua specifica funzione, ma pure per il ruolo sociale e di aggregazione tra i bambini che esso rappresenta, in quanto storica e radicata istituzione scolastica torinese.