"Come abbiamo promesso mesi fa quando si discusse per la prima volta della possibilità di spostare parte dei reperti del Museo Egizio di Torino per fare una “succursale” a Catania, sabato mattina alle undici la Lega Nord sarà davanti al suo ingresso per protestare".
A dirlo è il consigliere comunale della Lega Nord Fabrizio Ricca, che prosegue:"Con tutti i posti nel mondo dove si possono valorizzare i reperti dei depositi ne è stato scelto uno con un’utenza limitatissima. Avremmo preferito che si parlasse di esposizioni temporanee in giro per il mondo, così da offrire la vetrina internazionale che si merita il secondo museo egizio al mondo e la sua città. Ma come ormai abbiamo imparato, in questi mesi Torino sta diventando una città sempre più chiusa su sè stessa".
"Una città provinciale", sottolinea l'esponente del Carroccio, "in cui una Sindaca eletta per smontare il Sistema Torino ha impiegato meno di sei mesi per scendere a patti con la gestione culturale affidata ai soliti noti, di cui la Christillin è l’esempio più eclatante. D’altronde tutti ormai sanno che la Christillin ha posto veti sui nomi dei candidati alla poltrona di Assessore della cultura della giunta grillina e che ha di fatti nominato il presidente della Fondazione Torino Musei".
"Alla Christillin diciamo: è facile presentarsi come grandi manager, attribuendosi il merito del lavoro svolto da altri prima di essere cacciati in malo modo a pochi mesi dall’inaugurazione del museo. Se essere “grandi manager” si traduce nell’aprire succursali a Catania, e nel perpetuare il solito sistema di gestione della cultura a Torino con la benedizione dell’amministrazione comunale, non possiamo che protestare", conclude Fabrizio Ricca.