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Attualità | 09 febbraio 2017, 16:22

Il Centro antiviolenza di Chivasso accoglie i "maltrattanti"

Nasce il progetto che affronta il problema della violenza sulle donne anche partendo da una diversa prospettiva

L'assessore alle Politiche Sociali, Annalisa De Col, con la responsabile del centro antiviolenze di Chivasso, Lina Borghesio

L'assessore alle Politiche Sociali, Annalisa De Col, con la responsabile del centro antiviolenze di Chivasso, Lina Borghesio

“La Tana del Lupo” è il titolo dato al progetto che sta nascendo al Centro antiviolenza di Chivasso, nella “Casa di Via Domani”. Saranno accolti e ascoltati gli uomini maltrattanti, cercando di affrontare il problema della violenza sulle donne partendo da una prospettiva diversa. Lo annuncia la responsabile del centro, Lina Borghesio: “Ci sarà uno psicologo, creeremo gruppi di lavoro e faremo formazione a chi opererà nel progetto – dice -. Anche chi è maltrattante può da oggi telefonare alla Casa di via Domani, allo 011.9111456, ed essere accolto e ascoltato”.

Esistono già in Italia esperienze simili presso apposite strutture che si chiamano Cam (Centro ascolto uomini maltrattanti) e che accolgono uomini che stanno riflettendo sui propri comportamenti, sulla rabbia, su problematiche relazionali e sulla genitorialità e hanno bisogno di aiuto e sostegno.

Un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che anche a Chivasso non è per nulla irrilevante. Lo dicono i numeri: sono state ben 61 le donne che nel corso del 2016 si sono rivolte al Centro. Sono donne di età compresa tra i 22 e i 63 anni, con prevalenza della fascia tra i 40 e i 50 anni, con scolarità che spazia tra la scuola dell'obbligo e la laurea.

“Da 30 anni ci occupiamo di donne maltrattate – spiega Lina Borghesio, presidente dell'Associazione Punto a Capo e fondatrice della Casa di via Domani - ma è dal 2012 che siamo così strutturati, con due psicoterapeuti, due avvocati civilista e penalista, una facilitatrice culturale e, soprattutto l’ospitalità residenziale della Casa di via Domani. Grazie al servizio ospitalità, nel 2016, abbiamo accolto 7 donne e due bambini. Abbiamo anche un servizio d’emergenza notturna al quale si sono rivolte otto persone, 5 donne e tre bambini, tutte di Chivasso. Ma le richieste d’aiuto ci arrivano anche da fuori, Torino, Asti e Vercelli. Tanto che la Casa di via Domani, che accoglie e supporta donne ha allargato il suo raggio d’azione sul territorio, aprendo uno sportello anche a Caluso. Il 99% delle violenze – aggiunge Lina Borghesio - avvengono in famiglia. Le più gravi sono quelle psicologiche, sulle quali l’intervento è più complicato e lungo. Le vittime sono quasi tutte italiane, per le straniere è più difficile denunciare, esporre il loro caso, per timore di ritorsioni. La vittima classica è una persona che è diventata estremamente fragile e spesso addirittura difende e giustifica chi l’ha maltrattata».

Il Centro antiviolenza si occuperà presto anche del cosiddetto “cyberbullismo”. “E’ nostra intenzione – annuncia Lina Borghesio –, grazie anche a un contributo da parte della Regione, coinvolgere soprattutto le scuole attraverso un concorso di idee. Le idee migliori si trasformeranno nell’elaborazione di un video che sarà fatto circolare nelle scuole al fine di sensibilizzare al problema insegnanti e alunni».

Flavio Giuliano

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