“Di fronte alle nostre richieste sul mercato del libero scambio, la giunta ha sempre fatto orecchie da mercante. Abbiamo, quindi, deciso di affidarci allo strumento di partecipazione più democratico che esista, il referendum, per lasciare che siano i torinesi ad esprimersi. Dimostreremo che quello che continuiamo a ribadire, cioè che il suk andrebbe chiuso subito, non ce lo siamo inventato, ma è il volere dei cittadini".
"Lo scorso dicembre, da un consiglio aperto in settima circoscrizione era già emersa la rabbia dei torinesi nei confronti del suk. Stasera, un altro consiglio aperto, questa volta in circoscrizione sei, confermerà lo stesso sentimento. Lasciamo allora che l’ultima parola sia dei torinesi, attraverso la tanto sbandierata partecipazione di cui si sono fatti vanto i Cinque Stelle in campagna elettorale”: così Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord in Sala Rossa, presenta l’iniziativa leghista sul mercato del libero scambio nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina dal Carroccio a Palazzo Civico.
“Il repentino passo indietro della giunta Appendino - aggiunge Ricca - resta comunque un fatto grave, tanto da indurci a chiedere le dimissioni dell’assessore Giusta. Dopo aver perorato con fermezza la causa del suk a Ponte Mosca e aver fatto perdere alla Città tempo prezioso a causa dei mesi dedicati a questa discussione, è ora che l’assessore si trovi un vero lavoro lontano da Palazzo Civico”.
“Crediamo molto in questo referendum – sottolinea Alessandro Benvenuto, consigliere regionale e segretario provinciale del Carroccio -, che consideriamo una proposta politica seria rivolta anche ai Cinque Stelle, che hanno fatto delle consultazioni il proprio marchio di fabbrica. La Lega parte dal presupposto, ampiamente dimostrato, che il suk sia un covo di illegalità, a cui andrebbero immediatamente messi i sigilli e sul quale devono decidere i cittadini”.
“Il nostro - rimarca Daniele Moiso, capogruppo leghista in circoscrizione sette - è l’unico movimento politico che crede davvero che il popolo sia sovrano, quindi non potevamo scegliere metodo migliore del referendum per una decisione così importante. Il suk, è bene ricordarlo, si è sempre portato dietro enormi problemi, anche di ordine pubblico. Il Pd ha dato vita al suk e i grillini, ora, sta dando continuità a questo sfacelo. Il Movimento Cinque Stelle non sta facendo altro che perseverare nell’errore”.
“La sesta circoscrizione – interviene Alessandro Sciretti, capogruppo della Lega Nord in circoscrizione sei - subisce la presenza del suk ormai da troppo, dall’esperienza di Scalo Vanchiglia, passando per quella di Corso Novara, fino ad arrivare all’odierna in Via Monteverdi. Le false promesse si sono susseguite nel tempo e dubito fortemente che nei prossimi mesi, o addirittura anni, si potrà trovare un quartiere disposto a farsene carico. Con questo referendum vorremmo far capire all’amministrazione pentastellata ciò che sappiamo perché frequentiamo il territorio ogni giorno, cioè che il suk non lo vuole nessuno. Per noi il suk non dovrebbe neanche esistere, sia chiaro, ma, dato l’amministrazione pentastellata non si è mai espressa in favore della sua chiusura, a noi non resta che ribadire che sicuramente non dovrà più esserci spazio nella sesta circoscrizione, già alle prese con questioni spinose legate a Lungo Stura e Via Germagnano. Io personalmente non ho mai creduto nel cambiamento a Cinque Stelle, ma forse la cittadinanza un po’ ci sperava e ora, specialmente in Barriera di Milano, si trova davanti ad una delusione che non si aspettava”.
“”Non posso che confermare quanto già detto dai miei colleghi – dichiara in conclusione Enrico Scagliotti, consigliere del Carroccio in circoscrizione sei -, rimarcando ancora una volta la posizione, indiscutibile, della Lega. Il suk va immediatamente ed insindacabilmente chiuso. Questa sera vedremo cosa succederà nel corso del consiglio aperto e cosa avrà il coraggio di venire a dire l’assessore Giusta. Ricordo anche che il consiglio della sei ha già votato all’unanimità un ordine del giorno contro la permanenza di questo mercato illegale nei nostri quartieri”.