/ Attualità

Attualità | 06 marzo 2017, 07:00

8 marzo, "Festa della donna" e le donne fanno sciopero: contro i femminicidi e per una pari dignità

Sarà un mercoledì di lezioni a rischio?

8 marzo, "Festa della donna" e le donne fanno sciopero:  contro i femminicidi e per una pari dignità

8 marzo, Festa della donna. La ricorrenza, quest’anno non avrà soltanto in consueto “sapore” celebrativo con il classico rametto di mimosa che campeggia ovunque, dalle abitazioni private ai luoghi di lavoro ai  tanti ristoranti e pizzerie,  ma una giornata di lotta per la dignità delle donne. per il lavoro, la parità salariale, contro la violenza e contro il sessismo. Un po’ come accaduto nel 1909 negli Stati Uniti d’America.

Quest’anno andrà… in scena uno “sciopero globale”, a cui hanno aderito 40 Paesi del Mondo, compresa la Women’s March di Washington (marcia delle donne su Washington), manifestazione politica tenutasi il 21 gennaio 2017 a Washington D.C., unitamente a centinaia di altri cortei e dimostrazioni nel resto degli Stati Uniti e del mondo, per promuovere i diritti delle donne, la riforma dell'immigrazione, i diritti LGBT e per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla disparità razziale, sui problemi dei lavoratori e sulla questione ambientale. Sarà, quella dell’8 marzo prossimo, un momento di astensione dal lavoro, di assemblee nelle rispettive aziende, di cortei, di flash mob, di conferenze, di letture in piazza, per dimostrare che se si fermano le donne, si ferma anche il mondo.

In Italia lo sciopero è indetto da #nonunadimeno, la grande rete femminista che quasi quattro mesi fa organizzò  a Roma un immenso corteo contro il femminicidio, che vide sfilare e poi radunarsi oltre un milione di donne.

Basta ai femminicidi, pari dignità e parità salariale sono i capisaldi intorno ai quali ruoterà l’8 marzo di questo 2017.

Allo sciopero parteciperanno anche i Centri Antiviolenza della rete “D.i.Re”, che ne rappresenta 77 sparsi su tutto il territorio nazionale e che scrivono in un loro dispaccio di non essere “luoghi di lavoro o servizi, ma spazi autonomi di elaborazione politica femminista attivi sul territorio, volti a costruire insieme alle donne percorsi di consapevolezza e libertà”.

Con la rete #nonunadimeno, i Centri Antiviolenza partecipano allo sciopero, con l’obiettivo di “cambiare la cultura che genera la violenza maschile”. Alcuni chiuderanno le loro sedi sospendendo le attività, proprio per significare che i Centri Antiviolenza non sono servizi assistenziali né, tantomeno, istituzionali. Altri apriranno le loro sedi a tutte coloro che vorranno partecipare a questi laboratori di politica femminista e sostenerli.

Hanno già aderito allo sciopero delle donne diverse sigle sindacali, tra cui lo SLAI COBAS, COBAS, SIAL COBAS, ADL COBAS,USI AIT, USB,SGB,FLC CGIL: questo significa che nelle scuole le lezioni potrebbero essere a rischio per l’astensione dal lavoro di docenti e personale ATA.

R.G.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium