La vicepresidente del consiglio regionale, Daniela Ruffino (FI) interviene sulla situazione economica e occupazionale in Piemonte: "I dati resi noti di recente dalle organizzazioni sindacali dimostrano, da un lato, che il problema dell'economia sommersa pesa nella nostra regione per circa 15 miliardi stimati di euro, e dall'altro che se le istituzioni si attivassero davvero per ridurre l'oppressione fiscale e la burocrazia, la situazione potrebbe certamente essere migliore".
Secondo la vicepresidente dell'Assemblea piemontese "le previsioni positive delle Camere di Commercio per le nuove assunzioni nei prossimi mesi, rappresentano una piccola speranza, anche se gli indicatori per determinati settori, quali ad esempio l'edilizia e l'occupazione giovanile non lasciano ben sperare. Siamo purtroppo ancora lontani dal superamento della crisi".
"Le recenti proposte del Governo a favore delle imprese paiono più palliativi che soluzioni reali. Basta guardarsi attorno a Torino, nella periferia urbana e soprattutto nei piccoli centri delle zone di montagna e marginali, per vedere quante serrande si abbassano definitivamente", osserva Ruffino.
"Il 'nero' e l'economia sommersa in genere si combattono anche dimostrando alle imprese, ai commercianti e agli artigiani che lo Stato, la Regione e i Comuni non si accaniscono contro di loro con imposte spropositate, ma anzi - conclude Ruffino - cercano di favorire la ripresa non aumentando le tasse e riducendo la burocrazia. Il mondo delle piccole imprese è la colonna portante della nostra regione. Ben venga il sostegno alle grandi realtà imprenditoriali in crisi, ma non si dimentichino le decine e decine di migliaia di 'piccoli' che rappresentano il tessuto vitale dell'economia piemontese".