La risposta dell'ANAC su Csi non piace alla Giunta regionale, così l'assessore alle partecipate De Santis ha deciso di interrogare nuovamente l'Authority. E' quanto emerso oggi in Consiglio regionale. Rispondendo ad una nostra interrogazione De Santis ha annunciato di aver chiesto un secondo parere dopo quello fornito alla Città di Torino in cui si evidenziava l'impossibilità ad effettuare affidamenti diretti a rami d'azienda del Csi una volta che questi siano ceduti ad aziende private. Sembra proprio che l'intenzione di De Santis sia quella di arrivare ad una vera e propria liquidazione del Consorzio.
La Regione fa finta di ignorare le normative, le leggi ed i pronunciamenti dell'ANAC perché non c'è alcun interesse a rilanciare seriamente il consorzio ma solo a scaricare sui privati il peso di eventuali licenziamenti.
Come socio di maggioranza relativa, la Regione Piemonte è la prima responsabile di questa situazione. Dopo aver lasciato che le ASL acquistassero software in modo non omogeneo senza ricorrere a CSI, una realtà abbandonata a logiche di spartizione politica e senza lo straccio di un serio piano industriale. Troppo comodo ora scaricare responsabilità sulla nuova amministrazione del Comune di Torino che a queste logiche non si è mai piegata.
Continuiamo a sostenere la necessità di un ICT pubblico forte in grado di gestire con la massima professionalità la sicurezza dei dati personali dei cittadini piemontesi.
Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte