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Attualità | 29 marzo 2017, 16:24

Tagli alle scuole religiose, Mons. Nosiglia scrive ad Appendino: "Diocesi accoglie poveri, Comune sottrae fondi"

Questo il pesante j'accuse dell'arcivescovo di Torino e di 14 parroci, gestori di scuole paritarie, alla sindaca, che nei giorni scorsi aveva annunciato il taglio del 25% dei fondi agli istituti religiosi

Tagli alle scuole religiose, Mons. Nosiglia scrive ad Appendino: "Diocesi accoglie poveri, Comune sottrae fondi"

"Mentre la Diocesi accoglie i poveri, il Comune sottrae i fondi alle scuole". È questo il pesante j'accuse di Monsignor Cesare Nosiglia e di 14 parroci, gestori di scuole paritarie, a Chiara Appendino.

Negli scorsi giorni il Comune ha annunciato di voler tagliare del 25% i fondi agli istituti scolastici religiosi. "È un provvedimento ingiusto e discriminatorio"- commentano- "Lei aveva esplicitamente promesso che il welfare e l'istruzione non sarebbero stati oggetto di tagli rispetto alle risorse stanziate gli scorsi anni. Invece il taglio è stato deciso, e in modo pesante, solo per le scuole paritarie cattoliche ed ebraica della città: 57 istituti che garantiscono un servizio pubblico, ad oltre 5.500 mila alunni e relative famiglie, con 500 tra docenti e personale, e coprono diritti e fabbisogni che il Comune non riuscirebbe ad offrire ai suoi cittadini".

"Scuole", spiegano i religiosi," in molti quartieri della città sono dei veri e propri ammortizzatori sociali. La invitiamo a visitare i nostri istituti alla Falchera, alla Barriera di Milano, da Le Vallette - Lucento a Parella, da Mirafiori al Lingotto e a Borgo san Paolo, che accolgono gratuitamente bambini di famiglie povere e oggi in difficoltà a causa della mancanza di lavoro o di altre criticità a cui sono sottoposte".

"Lei sa bene", prosegue Nosiglia, "che un bambino in una scuola paritaria costa un terzo. Inoltre ci permettiamo di sottolineare il fatto che mentre la Diocesi e le parrocchie ed Istituti religiosi stanno adoperandosi in questa città con grande generosità per accogliere tante persone povere, senza dimora, famiglie senza lavoro e sotto sfratto incolpevole, rifugiati, collaborando con grande generosità e spesso anche supplendo ai servizi comunali, appare contradittorio che il Comune sottragga risorse a una realtà come la scuola".

"Le chiediamo di non dare corso a un provvedimento che, oltre che ingiusto, ci sembra ben lontano dalla scelta da Lei più volte ribadita di privilegiare le periferie. Ristabilisca dunque per lo meno la somma degli scorsi anni e non proceda a eventuali e ulteriori aggravi facendo pagare alle scuole paritarie la tassa per la raccolta dei rifiuti, discriminandole ancora di più rispetto a quelle comunali e statali", concludono.

Cinzia Gatti

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