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Politica | 29 marzo 2017, 19:13

"I torinesi non meritano un bilancio una tantum"

Osvaldo Napoli (FI): "Comprensibile amarezza delle scuole cattoliche ed ebraiche"

"I torinesi non meritano un bilancio una tantum"

Questa la dichiarazione di Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune: "Voglio attribuire all'inesperienza e non all'arroganza la scrittura del bilancio di previsione della giunta pentastellata di Torino. Perché a scorrere i capitoli della spesa e quelli delle entrate è troppo facile inarcare il sopracciglio e chiedersi con preoccupazione come si faccia a governare una città importante come Torino con quei numeri".

"Il capitolo delle entrate è in sostanza un capitolo di "una tantum" con stime di incassi che neanche la potenza di un profeta potrebbe predire: si va dalle multe agli oneri di urbanizzazione, cioè settori per i quali ogni previsione è azzardata oltre ogni ragionevolezza. È un po' come dire agli automobilisti torinesi: siate abbastanza indisciplinati, più lo sarete più soldi ci saranno da spendere per la città. Ma si può ragionevolmente costruire il capitolo della spesa in conto capitale sulla previsione degli incassi delle multe?"

"A ciò si aggiunga la scelta di procedere a una serie di tagli lineari che colpiscono settori sociali cruciali. Troppo facile smentire l'affermazione del sindaco secondo cui il bilancio non toglie nulla al sistema educativo. E i tagli che colpiscono le scuole paritarie cattoliche e la scuola ebraica non hanno forse alla a che vedere con l'educazione? Le scuole cattoliche garantiscono, soprattutto nei quartieri più disagiati, un'educazione e un'istruzione a ragazzi le cui famiglie sono in gravi difficoltà".

"Il taglio del 25% è una rasoiata a quel sistema educativo, e non vorrei scoprire l'esistenza di un pregiudizio ideologico. Se il sindaco punta a introitare 60 milioni dallo Stato, saprà allora che in ogni caso non li introita quest'anno e se fa affidamento su questa cifra rischia di vedere sballare il bilancio. Tenga altresì presente che, se li introitasse nel 2018, sarebbero spalmati in cinque anni. Io le auguro, e mi auguro per Torino, che quei soldi arrivino per coprire tutte le voci ballerine del bilancio. Anche se il bilancio non si scrive con la speranza".

c.s.

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