Di Maio a Torino: "Basta fare gli europeisti con i confini degli altri"

    Immigrazione, centri di accoglienza, ma anche legge elettorale e nuovo esecutivo. Questi sono i temi affrontati da Luigi Di Maio davanti alla platea piena della Saa di Torino, in occasione della presentazione del libro di Massimo Franco, editorialista del Corriere della sera, “L’Assedio”.

    "Per risolvere il problema dell'immigrazione – ha detto l’aspirante candidato premier M5S - bisogna essere europeisti, ma essere europeisti significa aiutare paesi come l'Italia ad affrontare questo esodo di umanità che arriva dal Nordafrica. Fare gli europeisti con le frontiere degli altri non mi sta bene". Il vicepresidente della Camera ha poi sostenuto che occorra intensificare i controlli nei centri di accoglienza, dopo gli arresti nelle ultime 48 ore, chiudere subito i centri dove si commettono illeciti e creare un sistema di accoglienza basato sul pubblico.

    "La rotta del Mediterraneo – ha poi aggiunto - va chiusa ma va chiusa stabilizzando la Libia, non invadendola con i nostri militari. Va chiusa creando accordi con i paesi di provenienza anche perché la rotta del Mediterraneo è l'unica rimasta aperta per arrivare in Europa".

    Non è mancato un intervento sulla legge elettorale. “È chiaro che si stia provando a fare una legge contro il Movimento 5 Stelle insieme a Verdini, a qualche pezzo del Gruppo Misto e a una  Lega Nord che prima gridava all'inciucio quando noi abbiamo aperto alla luce del sole al Pd e adesso si butta nella mischia”, ha detto Di Maio. E ha precisato: “Io credo che non riusciranno ad approvarla e torneranno da noi a chiederci di trovare una quadra". "Non riusciranno ad approvarla -  ha proseguito di Maio - perché, sebbene stiano facendo i conti,  al Senato in questo momento ognuno va per sé nel Pd e anche nei partiti minori. Torneranno, quindi,  da noi a chiederci di trovare una quadra alla luce del sole su una legge elettorale che possa davvero dare governabilità a questo Paese. E, noi - ha concluso - ancora una volta saremo disponibili anche quando torneranno  con la coda tra le gambe, a  fare una legge seria che garantisca governabilità".