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Attualità | 22 maggio 2017, 12:49

Assessore Parigi: “Salone del Libro 2018, in discussione un’area dedicata all’editoria museale”

Dall’attività di ricerca dei musei nasce una vasta produzione letteraria, ma se ne parla poco. Oggi a Palazzo Reale “L’arte racchiusa in un libro”, convengo internazionale sull’intreccio tra arte, musei ed editoria. Tra i presenti, anche Antonella Parigi, assessore alla Cultura in Piemonte

Assessore Parigi: “Salone del Libro 2018, in discussione un’area dedicata all’editoria museale”

Espositori e divulgatori dei beni appartenenti all'umanità: la mansione dei musei non ha bisogno di spiegazioni. Tuttavia il loro ruolo non si limita a quello di semplice contenitore: attraverso studi approfonditi e ricerche costanti, i musei danno vita ad una vasta produzione letteraria.

Nell’abbraccio della Sala delle Guardie Svizzere, a Palazzo Reale, si tiene oggi il convegno “L’arte racchiusa in un libro”. Storici dell’arte, docenti universitari e direttori di musei italiani e stranieri, dialogano e si confrontano sull’intreccio tra arte, musei ed editoria.

“L’editoria museale è un settore editoriale molto interessante”, afferma Antonella Parigi, assessore alla cultura della Regione: “L’evento di oggi ci permette di entrare in contatto con diverse realtà internazionali. E’ un punto di partenza per ipotizzare una sezione del Salone del Libro dedicata all’argomento. E’ un settore specialistico, ma di grandissima vitalità, sia di contenuto che di prospettive”.
"L’editoria museale è un tema fondamentale”, interviene Enrica Pagella, direttore dei Musei Reali di Torino: “La storia dei musei è poco studiata. Diversamente da quel che si pensa, i libri prodotti dai musei non sono solo scientifici: occorre una precisa classificazione dei testi prodotti dai musei. Negli anni a venire i musei saranno chiamati ad aumentare la qualità dei testi, perché il libro è destinato a divenire ‘strumento di meraviglia’”.

"I musei non dovrebbero essere imprese, fare utile”, sostiene Guido Curto, direttore di Palazzo Madama: “. Ritengo che cultura debba essere il fine, non il mezzo. Noi non riusciamo ad andare in pareggio e non me ne preoccupo”.

“I musei, oltre a fare conservazione, tutela e valorizzazione, devono fare formazione e ricerca”, prosegue Curto: “Devono avere personale specializzato e a tempo pieno, come i conservatori, in grado di studiare le opere, scrivere e pubblicare. No ai musei che diventano editore”.

“Ci piacerebbe ampliare l'editoria con una editoria leggera”, conclude Curto: “Che possa essere modificata ogni quattro anni circa. Sì all'editoria all'inglese, testi brevi che aiutino ad avvicinare il pubblico. Stiamo valutando di produrre libri per bambini".

Stefano Zuffi, critico d’arte e autore: "Ci si muove su dualismi: mostra e museo, pubblico e privato, editoria di ricerca e divulgazione. Non si può proseguire a ragionare in questi termini, è anacronistico. E’ un’utopia, che museo possa diventare casa editrice, non hanno forza, numeri. Spesso senza libri di divulgazione non è possibile realizzare libri di ricerca. Tre parole per l'editoria museale: umanità, racconto, qualità”.

Federica Cucci

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