ELEZIONI REGIONALI
 / Eventi

Eventi | 28 maggio 2017, 18:00

L’Alveare “dice sì” anche a Borgo Rossini

La startup torinese L’Alveare che dice sì!, che mette in contatto diretto produttori e consumatori, inaugura il 31 maggio un punto in zona Borgo Rossini, al QuBi, gestito da Jasmine Festa. Gli iscritti sono già quasi 200.

L’Alveare “dice sì” anche a Borgo Rossini

L’Alveare che dice sì! arriva a Borgo Rossini e parte con un “alveritivo” inaugurale il 31 maggio, presso il QuBi, in via Parma 75, che oltre a ospitare l’evento (dalle 18) sarà anche il punto di ritrovo dell’alveare per le zone di Vanchiglia e Aurora. Ma andiamo con ordine.

L’Alveare è una startup torinese che nasce allo scopo di mettere in comunicazione diretta produttori e consumatori. Entrambi si scrivono sul sito ufficiale, gratuitamente, e mentre i primi inseriscono il proprio catalogo prodotti, i secondi possono consultarli e scegliere che cosa inserire nel proprio “cesto”. Una volta terminata la spesa, a giorni e orari prestabiliti ci si ritrova in un luogo preciso per ritirare il tutto e incontrare direttamente chi produce e vende il cibo. Non c’è scambio di denaro, si paga tutto online.
L’azienda centrale si occupa di mantenere efficiente il sito web e di fornire assistenza nella gestione del catalogo e di eventuali problematiche tecniche.

A Borgo Rossini, e quindi anche per le zone limitrofe, l’Alveare mancava, o meglio, c’era ma era stato abbandonato dai precedenti gestori, e aveva già una settantina di iscritti che attendevano di poter finalmente acquistare qualcosa.
Jasmine Festa, impiegata, abitante della zona e attenta ai temi dell’alimentazione sostenibile, ha pensato di portare nel quartiere questa realtà e ha preso in gestione l’Alveare locale. “C’è stata una fase preparatoria – ha spiegato – dove personalmente sono andata a selezionare e incontrare produttori, assaggiando anche i loro prodotti”.

La caratteristica più importante, infatti, è che le aziende agricole sono tutte locali, collocate tra la prima cintura torinese e le vallate. L’attenzione è rivolta a chi utilizza tecniche di allevamento e di coltivazione biologiche, e tra i produttori dell’Alveare di Vanchiglia e Aurora c’è anche un’impresa di Settimo Torinese che ha la certificazione “bio”.

Sembra che i residenti abbiano gradito l’iniziativa, perché gli iscritti, ora, sono quasi 200. “Mi sono laureata nell’ambito turistico – ha aggiunto Jasmine Festa – e credo che cibo e turismo siano legati. Ho visto che in zona non c’era nulla e ci ho provato: ho sempre avuto l’idea di fare qualcosa legato all’imprenditorialità”.
Perché, dai ricavati delle vendite, il 10% va alla startup, il 10% va al gestore e il restante 80% va direttamente ai produttori.

“Ogni settimana – ha raccontato Jasmine – i gestori selezionano dal catalogo dei singoli produttori che cosa mettere in vendita, cercando di favorire l’alternanza tra le aziende che producono le stesse cose. Le vendite restano poi aperte sei giorni, durante i quali i consumatori possono modificare continuamente la propria spesa. Una volta chiuse, si paga e si ritira tutto due giorni dopo”.
L’Alveare di Vanchiglia e Aurora avrà come giorno di ritiro il mercoledì, dalle 18 alle 19, negli spazi del QuBi. “I proprietari sono fantastici – ha aggiunto Jasmine – e assicuro che non è stato facile trovare un luogo gratuito adeguato allo scopo, ci è voluto del tempo”. Al momento, i punti dell’Alveare presenti a Torino sono circa una trentina.

Intanto, il 31 maggio, sarà possibile conoscere alcuni produttori, anche con degustazioni, ascoltando un po’ di musica. Sarà allestita, poi, anche un’area bimbi.

Paolo Morelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium