Non si placa la rabbia degli studenti torinesi per la Legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre, che introduce per le università alcuni vincoli sulle tasse e che stabilisce il merito come criterio per la differenziazione della fasce contributive. In particolare il provvedimento divide tra studenti attivi, attivi fuori corso e inattivi in base ai crediti conseguiti.
Ed è proprio per protestare contro questi provvedimento che un gruppo di studenti si è riunito oggi per una contestazione organizzata dagli Studenti indipendenti all'interno del Rettorato dell'università di Torino, mentre stava avendo luogo una seduta straordinaria del Senato accademico proprio sul tema tasse. Gli universitari hanno appeso uno striscione nel cortile interno della struttura, scandendo slogan sul diritto allo studio con un megafono, prima di spostarsi davanti alla sede del Miur, dove si è conclusa la protesta.
"Questa legge di bilancio mina profondamente il diritto allo studio, e soprattutta allontana la prospettiva di un’università aperta a tutti e tutte - diconi gli studenti Noi riteniamo che una differenziazione in base al merito non può essere accettabile, ma che l’unico criterio, per ora con il, quale definire le tasse universitaria sia il reddito".
“Essendo una legge proposta dal governo, siamo consapevoli di non avere uno spazio di manovra più ampio all'interno degli organi universitari, con cui abbiamo già ampiamente dialogato, ma oggi vogliamo mandare un segnale al governo: non accettiamo questo attacco al nostro diritto allo studio, l’università deve rimanere aperta a tutti, il futuro non deve essere il cosiddetto “merito”, ma una cultura ed un sapere liberi per tutti e tutte, senza distinzioni”, concludono gli studenti.















