“Un modo gettonato per definire la 'post verità'? 'Fake news'. Spacciato come un fenomeno nuovo, che serpeggia furtivo sui social, cercano di convincerci che le false notizie inducano le persone a votare in maniera sbagliata. E' così che ci hanno spiegato perché il M5S è cresciuto, perché la Gran Bretagna ha votato per la Brexit, perché Donald Trump è diventato presidente. Le fake news sono sempre esistite, hanno solo cambiato nome: prima le definivamo balle".
Marco Travaglio non ha bisogno di presentazioni. Lo dimostrano le persone arrampicate sui muretti, raggruppate per terra, ammassate lungo il perimetro della piazza in cui è ospite il giornalista.
"I politici sono un po' gelosi di Internet: volevano avere l'esclusiva sulle balle. Ma le balle, sul web, tendono a elidersi tra loro. Se un utente qualsiasi scrive una fesseria, è indubbiamente discutibile, ma non ha peso. Se a dire una falsità online è una testata a tiratura nazionale, è grave. Chi metterebbe in dubbio una notizia sul giornale?".
Quella di Marco Travaglio è una lezione sul giornalismo libero, che mal si confà al sistema precostituito: “Il quale cerca sempre il modo per mantenersi integro: quando compare un outsider -e vince- sussiste un problema. Il sistema a quel punto ha due vie percorribili: domandarsi dov’è stato il suo errore o inventare scuse puerili per non assumersi la responsabilità dei propri errori. Indovinate quale via stanno percorrendo?".
“I giornali sono controllati dalle prime file di Confindustria: palazzinari, assicurazioni, colossi del mercato immobiliare. Ogni mattina chi controlla le testate fa scappare una ‘lepre’. Tutti i giornali ovviamente le corrono dietro. Quello che dovrebbe fare un giornale libero è estrarre il fucile e spararle contro”.
Sull’onda delle 'pallottole spuntate', immancabile un commento sulla proposta di legge in merito alla legittima difesa: “E’ mezzogiorno, tiri le tende per fare un pisolino e sorprendi un ladro dentro casa. Acchiappalo, legalo alla sedia e aspetta la mezzanotte per sparargli un colpo!”. Nella piazza rimbombano gli applausi. “Non mi ero accorto che il bubbone del fascismo si stia ingigantendo inesorabile. La Boldrini invita a eliminare la scritta 'Mussolini dux' sull'obelisco del Foro Italico perché ‘inaccettabile’. Principio legittimo: quindi che facciamo? Iniziamo a spianare l'Eur, poi riportiamo le zanzare nelle paludi e aspettiamo le bonifichi Nichi Vendola”.