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Cultura e spettacoli | 10 settembre 2017, 13:11

Il Parlamento Europeo salva il bassorilievo del gruppo NP2 anche grazie all'Archivio torinese Nerone Ceccarelli

Si tratta di un'opera di 150 metri quadri in zinco, datata 1972, il cui destino era incerto

Il Parlamento Europeo salva il bassorilievo del gruppo NP2 anche grazie all'Archivio torinese Nerone Ceccarelli

Si può dire salvo il bassorilievo di 150 metri quadri di due scultori italiani installato nell’emiciclo del Parlamento europeo del Lussemburgo. E’ risultato così decisivo l’intervento dell’europarlamentare m5s Isabella Adinolfi che aveva informato il Presidente Tajani di quanto potesse accadere.
Si tratta di un'opera in zinco realizzato nel 1972 dagli scultori Giovanni “Nerone” Ceccarelli e Gianni Patuzzi, all’epoca conosciuti come Gruppo NP2.

Ad aiutare nella ricostruzione della vicenda è l’Archivio Nerone Ceccarelli di Torino, nato nel 2011 come strumento guida alla riscoperta del Gruppo NP2 e del percorso autonomo di Nerone Ceccarelli, artista fondatore del gruppo. «Nel 2012 siamo stati contattati da Francesca Davanzo – spiegano dal “Nerone Ceccarelli” - all’epoca archivista presso l’Archivio storico del Parlamento. La Davanzo, mossa da semplice curiosità, aveva condotto una ricerca fondata sul valore prettamente artistico e storico dell’emiciclo lussemburghese mettendo in risalto l’opera degli artisti italiani. Le sue ricerche suscitarono l’interesse da parte del Servizio di ricerca storica e dell’Ufficio di informazione del Parlamento europeo. E così, nel novembre 2016, si riuscì ad organizzare un incontro e dibattito istituzionale sul valore storico, politico e artistico del primo emiciclo, a cui furono invitati sia Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, che Silvia Costa all’epoca Presidente della commissione cultura dell’Europarlamento. Al dibattito parteciparono – ricordano dall’Archivio “Nerone Ceccarelli” - illustri personaggi tra cui François Bausch, Ministro dello sviluppo sostenibile e delle infrastrutture in Lussemburgo».


In quella circostanza fu chiara la possibilità di demolizione del Bâtiment Schuman realizzato nei primi anni ‘70. L’area è stata recentemente destinata ad una complessiva riorganizzazione secondo canoni più confacenti al periodo storico-sociale.  «Sapere che un’opera d’arte importante per la nostra storia verrà tutelata è decisamente una buona notizia - è il commento di Isabella Adinolfi, membro della Commissione cultura del Parlamento europeo -. Un esempio per l’Italia nella considerazione del “valore” di un’opera legato alla sua importanza culturale e di testimonianza artistica e storica come nel caso del bassorilievo del Gruppo NP2, indipendentemente dal fattore venale. I beni culturali non sono merci, i governanti dovrebbero sempre tenerlo a mente».

r.g.

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