Approda a Torino, ma punta all'Italia intera una realtà internazionale di grande spessore come Nesta, fondazione privata con sede a Londra e che centra la sua attività nell'innovazione sociale.
L'iniziativa è supportato da Compagnia di San Paolo (che sostiene l'iniziativa con un contributo di 400 mila euro all'anno per tre anni), da tempo attiva sugli stessi temi. E proprio da oggi sono attivi anche il sito web e l'account di Twitter di Nesta Italia.
"Nesta Italia nasce, insieme a Compagnia di San Paolo, per promuovere in Italia il modello Nesta nato in UK con un approccio innovativo al terzo settore e all'innovazione sociale - spiega Marco Zappalorto, direttore di Nesta Italia - e Torino è un ottimo laboratorio. Applicheremo modelli del Regno Unito adattandole alle caratteristiche italiane, analizzando l'ecosistema locale facendo anche ricerca applicata. Evidenzieremo così o settori in cui riteniamo importante intervenire e le aree saranno istruzione, coniugata alla ricerca del lavoro, salute, alla luce dell'invecchiamento della popolazione, arte e cultura e immigrazione".
"L'incontro nasce da una grande sovrapponibilità delle rispettive agende - aggiunge Piero Gastaldo, segretario generale di Compagnia di San Paolo - e incrociare innovazione tecnologica a innovazione sociale è un punto cruciale. Torino sta diventando un luogo significativo da questo punto di vista, chiave di un cambiamento per i prossimi anni. Dobbiamo cercare di usare la tecnologia per migliorare i sistemi sociali e di relazione umana, risolvendo problemi e portando equità. Infine è importante trovare incrocio tra strumenti finanziari tradizionali come le erogazioni e quelli innovativi. Come Compagnia intendiamo accelerare la nostra curva di apprendimento, migliorando il modo di fare ciò che già facciamo".
La sede di Nesta Italia sarà a Torino, in via Santa Teresa. Il nucleo iniziale di persone sarà di 6-7 unità. E l'attività (così come i progetti) sarà promossa tramite i social e i fanali digitali, oltre a quelli tradizionali. I primi progetti partiranno con il 2018 e avranno respiro non solo torinese, ma anche nazionale ed europeo.