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Scuola e formazione | 18 ottobre 2017, 15:03

Foodora, via a prima causa di lavoro da parte di sei ex rider

Al gruppo che si occupa di consegna di cibo a domicilio vengono contestate le paghe troppo basse. La replica dell'azienda

Foodora, via a prima causa di lavoro da parte di sei ex rider

E’ iniziata questa mattina la prima causa – davanti al tribunale del Lavoro di Torino – che coinvolge sei ragazzi ex lavoratori di Foodora contro l’azienda che si occupa di consegna di cibo a domicilio.

Il caso verte sulle condizioni – e in particolar modo sulle paghe considerate troppo basse – del gruppo di giovani (tutti assistiti dall’avvocato Sergio Bonetto) che avevano prestato servizio per alcuni mesi (portando piatti da asporto in bicicletta in giro per la città). “Venivamo pagati quattro euro all’ora” avevano denunciato, insieme agli altri “colleghi” di Foodora, denunciando anche il fatto che dopo quelle rimostranze l’azienda avrebbe poi evitato di rinnovare il contratto a coloro che avevano “alzato la voce”. Questa mattina davanti al giudice Marco Busano è fallito il tentativo di conciliazione e l’udienza è stata aggiornata.

“Siamo i rider di Foodora – era l’incipit del comunicato stampa con cui i riders avevano comunicato la loro situazione un anno fa - le ragazze e i ragazzi che vi portano da mangiare con le bici e con i motorini, sia quando si muore di caldo sia quando piove a dirotto. Siamo quelli che a Milano e a Torino vedete vestiti di rosa”. Durante il recente G7 di Torino alla Cavallerizza era stato organizzato un raduno nazionale di “lavoratori sfruttati e sottopagati, i nuovi precari dell’economica 4.0”.

Questa, invece, la posizione espressa da Foodora, che "ribadisce di aver sempre agito nel rispetto della legge vigente e di aver sempre riservato ai propri riders il giusto trattamento economico e normativo. Foodora è pronta a rispondere del proprio operato ed esporrà nelle sedi opportune le proprie ragioni".

"Si precisa infine che la retribuzione oraria, prima del passaggio al compenso a consegna, era pari a 5,6 euro lordi e non a 4 euro”.

Elisa Sola

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