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Attualità | 08 novembre 2017, 09:30

Vanchiglia, la 7 attacca Sacco e rilancia le proprie dieci proposte

L’assessore, come annunciato, non partecipa alla commissione aperta: “Proseguiamo i tavoli di monitoraggio”. Ma per la Circoscrizione 7 vanno affiancati anche gli incontri con i cittadini

Vanchiglia, la 7 attacca Sacco e rilancia le proprie dieci proposte

Inizia con una polemica la commissione aperta dedicata al problema della “malamovida” in zona Vanchiglia. L’incontro, organizzato dalla Circoscrizione 7 al Teatro Giulia di Barolo, avrebbe dovuto ospitare l’intervento dell’assessore al Commercio del Comune di Torino, Alberto Sacco. Il 25 ottobre, tuttavia, Sacco aveva comunicato via email al presidente della 7, Luca Deri, che non sarebbe stato presente.
“L’intenzione – ha spiegato l’assessore – è quella di proseguire con gli altri tavoli di monitoraggio sulla movida, che coinvolgano le diverse Circoscrizioni (almeno la 1, la 7 e la 8, ndr), le associazioni di residenti e i commercianti”. Sacco aveva poi chiesto di rinviare l’incontro, ma la 7 ha tirato dritto. Ai tavoli già attivi, hanno spiegato, vanno affiancati gli incontri con i cittadini.

La Giunta della 7 lamenta uno scarso interesse da parte del Comune sulle questioni legate al quartiere. All’ordine del giorno ci sono i dieci punti inclusi nella deliberazione di intenti approvata dalla 7 un anno fa. Dieci proposte per limitare la movida, che toglie il sonno a diversi residenti del quartiere oltre a richiamare fenomeni di degrado – bottiglie di vetro e deiezioni sui marciapiedi e in piazza Santa Giulia – ma anche spaccio e traffico superiore alle capacità della zona.
Questioni già affrontate in un’altra commissione aperta, organizzata sempre al Teatro Giulia di Barolo il 29 maggio, quando intervenne anche l’assessore Sacco, e oggetto di una mozione approvata lo scorso 3 ottobre in Circoscrizione. 

Nel frattempo, ai “tavoli di monitoraggio”, avviati il 12 ottobre, stanno sedendo rappresentanti della 7, comitati e associazioni di residenti e commercianti. “Mi sarebbe piaciuto – ha spiegato Michele Crispo, coordinatore al commercio della 7 – che questi tavoli seguissero un protocollo, con convocazioni ufficiali”, ma anche criteri più precisi sugli inviti, hanno sottolineato alcuni consiglieri a margine dell’incontro.
Al centro delle critiche c’è anche l’ordinanza n°46, che questa estate ha limitato il consumo di alcool in alcune zone della città, che la Circoscrizione 7 giudica insufficiente quando non addirittura dannosa perché “ha richiamato elementi estranei – ha precisato Serenella De Sensi, presidente della commissione Vanchiglia e Vanchiglietta – che hanno poi organizzato manifestazioni non autorizzate in piazza Santa Giulia”. Il riferimento è ai centri sociali.

“I problemi della movida esistono da dieci anni – ha commentato Simonetta Chierici, presidente dell’associazione dei residenti di piazza Vittorio e dintorni – e si sono incancreniti. Ci sono locali che servono da bere ai minori, ci chiediamo perché i vigili non possano intervenire. Vorremmo un incontro con l’assessore Finardi e con il nuovo comandante della Polizia municipale, affinché ci spieghino il funzionamento della macchina comunale”. E, intanto, alcuni residenti hanno fatto partire una raccolta firme per chiedere maggiori controlli da parte delle Forze dell’ordine.
Si tratta, peraltro, del primo dei dieci punti elencati dalla Circoscrizione 7, che ha chiesto poi proposte la sosta riservata per i residenti, la pulizia meccanizzata del quartiere, rastrellerie, funghi a scomparsa, il potenziamento dell’illuminiazione, più cassonetti e un servizio PIN (Progetto itinerante notturno) per la prevenzione degli abusi di alcool. Il quadro si completa con la richiesta di utilizzare il parcheggio del Campus Einaudi, alleggerendo la pressione su Vanchiglia, e una biblioteca itinerante.

Insomma lamentele e proposte, tra la denuncia di Don Paolo, della Chiesa Santa Giulia, che chiede limiti alla movida, e i suggerimenti del nuovo collettivo Vanchiglia Attiva, guidato da Mariavittoria Garlappi, che raccoglierà idee e persone per migliorare il quartiere. Non solo per le questioni legate alla notte.
Critico, in conclusione, l’intervento di Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d’Italia alla 7. “Quali ostacoli hanno impedito di attuare i dieci punti negli anni precedenti?” ha domandato. “In precedenza c’erano alcuni controlli – ha poi risposto Deri – pochi, ma c’erano, la situazione però è peggiorata da tre anni a questa parte”. Impossibile non immaginare un legame con la chiusura dei Murazzi e il conseguente spostamento della vita notturna torinese.

L’appuntamento è rimandato a inizio 2018, quando, alla chiusura dei tavoli di monitoraggio, si dovranno trarre le conclusioni e passare alle azioni concrete. Non è escluso che, oltre all’assessore Sacco, vengano invitati anche l’assessore Finardi (Sicurezza e Polizia municipale) e il nuovo comandante dei vigili urbani torinesi, Emiliano Bezzon.

Paolo Morelli

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