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Eventi | 28 novembre 2017, 09:43

Torna il festival della blackness “Jazz:Re:Found – Never hype/ever ahead”, da domani per la prima volta in Barriera di Milano

Artisti internazionali, pionieri, precursori, promesse e realtà affermate per la decima edizione della rassegna, che si svolgerà fino al 3 dicembre al Q35

Torna il festival della blackness “Jazz:Re:Found – Never hype/ever ahead”, da domani per la prima volta in Barriera di Milano

Decimo anniversario per “Jazz:Re:Found – Never hype/ever ahead”, il festival della blackness e del “jazz ritrovato”, protagonista a Torino da domani, mercoledì 29 novembre, a domenica 3 dicembre, che ha l’obiettivo di portare nelle platee italiane la complessa e ambiziosa scena musicale che reinterpreta le radici del jazz e ne immagina il futuro.

Il festival, nato a Vercelli 10 anni fa, si è spostato a Torino nel 2015 in qualità di evento diffuso e trasversale. “L’esperienza – ha spiegato il direttore Denis Longhi – è stata interessante, soprattutto per il pubblico, ma piuttosto dispersiva e insostenibile, a livello di energie, per la produzione”. “Dopo l’edizione dello scorso anno, quindi, abbiamo pensato di concentrare gli eventi in un’area geografica limitata, andando incontro a un’esigenza internazionale che prevede una riqualificazione delle periferie, tracciando un percorso che riuscisse a rivalutare un’area che ci è sembrata in forte espansione e ricca di stimoli e movimenti artistici e sociali”.

“Jazz:Re:Found”, infatti, si svolgerà principalmente nello spazio Q35, in via Quittengo 35, nel cuore di Barriera di Milano, dove sarà collocato il main stage e alcuni degli eventi collaterali; l’antico “Borgo dei pirati, come era denominato il quartiere che va da Barriera di Milano a Vanchiglia – ricorda Denis –, dove, nel tardo medioevo, si nascondevano i criminali e che rappresentava l’energia vivace e antagonista di Torino: vogliamo restituire questo immaginario attraverso una ridefinizione della toponomastica, anche provocatoria, e sviluppare un percorso che ricorda l’immenso villaggio che ha caratterizzato il festival nei suoi anni vercellesi”.

In quest’ottica si colloca anche lo slogan, “Never hype/ever ahead”, che vuole essere “la celebrazione di questi dieci anni, la chiusura di un cerchio semantico, per sottolineare che non siamo mai stati ‘di tendenza’, ma abbiamo sempre cercato di avere una prospettiva differente e di guardare al futuro”. La decima edizione del festival, infatti, sancisce una presa di posizione rispetto a una narrazione precisa, narrazione che, per Jazz:Re:Found, non è mai stata un trend, ma una missione.

La line-up prevede artisti internazionali, pionieri, precursori, promesse e realtà affermate, assoluti protagonisti dei linguaggi musicali contemporanei e del sentiero che lega le radici delle musiche afroamericane al futuro dell’arte.

Tra questi, si ricordano soprattutto: Cory Henry, virtuoso organista newyorkese che nel Gospel ha piantato le fondamenta del suo stile esplosivo, e i suoi The Funk Apostles, che apriranno il festival mercoledì 29; James Senese e Napoli centrale, i quali, mezzo secolo fa, unirono il mediterraneo alle culture afroamericane con quella musica nuova “nera a metà”; l’inglese Roni Size, che a Torino festeggia il ventennale “New Forms”, album vincitore del Mercury Prize; il gruppo Casino Royale, il quale festeggia anch’esso i venti anni dal suo “CRX”, il trampolino di lancio per un linguaggio nuove dalle trame futuristiche; e, infine, il dj tedesco Motor City Drum Ensemble, colonna portante, negli ultimi anni, di moltissimi festival internazionali, grazie alla sua rara abilità di lettura trasversale e all’ampiezza della sua selezione di dischi, che riesce a modellare e a cucire ad hoc per ogni occasione e contesto.

Il festival vede il supporto di Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, e di molti sponsor e partner – quali Molinari, Spotify, Radio Dee Jay, MoleCola e tanti altri.

Per il programma completo e gli eventi collaterali cliccare su jazzrefound.it 

Roberta Scalise

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