Ammontano attualmente a 2,5 i milioni di euro i fondi che finanzieranno gli otto obiettivi contenuti nel Piano triennale degli interventi per contrastare la violenza di genere 2017-2019 illustrati lunedì 4 dicembre dall’assessora alle Pari opportunità Monica Cerutti alla quarta Commissione presieduta dal consigliere Domenico Ravetti.
“I Centri antiviolenza esistenti e i iscritti all’Albo regionale - ha sottolineato l’assessora - sono 14: la metà è dislocata sul territorio metropolitano di Torino e l’altra metà negli altri ambiti provinciali. Le Case rifugio esistenti e iscritte all’Albo risultano invece essere 9. Nel corso del 2016 1.921 donne hanno avuto accesso ai Centri antiviolenza (più 16 per cento rispetto al 2015) e 77 sono state ospitate nelle Case rifugio (più 50 per cento rispetto al 2015), di cui 30 con figli o figlie minorenni”.
Gli otto macro obiettivi contenuti nel Piano sono: consolidare la rete dei Centri e degli sportelli antiviolenza e delle Case rifugio; sperimentare percorsi di sostegno all’inserimento e al reinserimento socio lavorativo delle donne vittime di violenza; potenziare e mettere a sistema gli interventi di prevenzione dei fenomeni della tratta, della riduzione in schiavitù, delle mutilazioni genitali femminili e dei matrimoni forzati; sostenere la formazione delle operatrici e degli operatori del sistema dei servizi antiviolenza; sperimentare interventi di recupero e di accompagnamento per gli autori della violenza; prevedere interventi a sostegno dei figli e delle figlie di vittime di femminicidio e di minori vittime di violenza assistita; diffondere l’utilizzo del Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e realizzare il Piano di comunicazione per informare i cittadini sulle opportunità contenute nella legge regionale 4/2016 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”.
Nel corso della prossima seduta la Commissione svolgerà il dibattito ed esprimerà il parere preventivo sul Piano.
Nel corso della stessa seduta l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha svolto un’informativa sugli interventi regionali di realizzazione delle Case della salute, che prevede 30 strutture a Torino e provincia, 11 nelle due Asl del Cuneese, 7 a Novara, 6 per ognuna delle Asl di Asti, Alessandria, Biella e Vco e 5 in quella di Vercelli. Una realtà che va avanti e si amplia ulteriormente, dal momento che sono 77 i centri previsti dal piano della Giunta regionale, attivati o potenziati nel corso degli ultimi mesi o da realizzare nel 2018.
“Incomincia a prendere corpo il progetto di creare una rete di punti di riferimento fuori dagli ospedali per i malati cronici, i pazienti non gravi, i cittadini che hanno necessità di una prestazione sanitaria o assistenziale che non richiede l’accesso al pronto soccorso - ha spiegato l’assessore - ed entro il 2018 riusciremo ad aprire altre 33 nuove strutture, fra 13 potenziamenti e riconversioni e 20 nuove attivazioni”.
Alla fine di marzo l’Assessorato effettuerà un primo monitoraggio dei risultati ottenuti. L’obiettivo della Regione è creare centri attrezzati e aperti lungo tutto il corso della giornata, in cui sono ospitati medici di base e pediatri, l’assistenza infermieristica, l’assistenza specialistica con percorsi di cura per patologie croniche, gli ambulatori vaccinali, i consultori familiari. All’interno, una volta completata la rete, vi lavoreranno circa un migliaio di operatori tra infermieri, medici di famiglia, pediatri, specialisti, Oss, tecnici e amministrativi.
L’investimento stimato nel corso del biennio è di 21,6 milioni di euro, sommando le risorse della Regione e quelle messe a disposizione dalle singole Asl: 11,9 milioni sono già stati impiegati nel 2017, gli altri 9,7 saranno stanziati per il 2018 per nuovi servizi e il potenziamento di quelli già esistenti.