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Nuove Note | 10 dicembre 2017, 10:40

Ogle: l’alter ego dolce e musicale di Marica Contu

Ogle è un pianeta nella costellazione del Sagittario. Ogle è musica e dolcezza.

Ogle: l’alter ego dolce e musicale di Marica Contu

Ogle è un pianeta nella costellazione del Sagittario. Ogle è musica e dolcezza. Ogle è Marica Contu. Ogle è una giovane cantautrice che ha pubblicato l’Ep “Her” autoprodotto, ogni cd è stato dipinto a mano. Sta adesso lavorando alla registrazione di un secondo Ep.

Come viene fuori Ogle da Marica Contu?

Ogle è un pianeta nella costellazione del Sagittario, completamente ghiacciato esteriormente e al cui interno risiede un nucleo di fuoco.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando ho provato questa sensazione nel momento in cui mi sono innamorata per la prima volta di una ragazza e da quì è nata una canzone Ogle, appunto. Solo che con il passare del tempo questo nome mi apparteneva sempre di più, mi sentivo sempre più ghiaccio e allo stesso tempo sempre più fuoco. Così ho deciso di chiamarmi Ogle.

Autoproduci la tua musica, ci racconti le varie fasi che portano un disco dallo stato “mentale” a quello “fisico”?

Sicuramente a riguardo ho una marea di cose ancora da apprendere. Ad un certo punto mi ritrovavo con delle canzoni con un filo conduttore, quattro per la precisione, scritte una di fila all’altra in periodi diversi del 2015 che per me era come fossero una storia. Così per questo motivo e per avere qualcosa di concreto in mano da poter far ascoltare alle persone al di fuori dei miei live ho deciso di registrare. Il mio budget da studentessa era ridotto, così ho deciso di registrare da un amico che aveva aperto da poco uno studio in casa, pn7studio.“Her” è stato registrato tutto in presa diretta, quindi come se fosse stato un live, insieme al mio ex-bassista che si chiama Enrico Paggi. Dopo le registrazioni si è lavorato sulla post-produzione, la mia idea era quella di ottenere un prodotto il più naturale possibile, per far sì che arrivassi alle orecchie dell’ascoltatore come se fossi nel taschino della sua camicia, mentre era steso sul letto, al posto di uscire dalle casse dello stereo. Ho poi deciso di inserire piccolissimi suoni elettronici che ricordassero appunto la natura, cosa che si nota soprattutto in R., brano dell’ep in questione (da qui mi si è aperto un mondo e ora infatti quello che faccio, anche da live, è la ricerca all’unione tra musica acustica ed elettronica).
Ho scelto poi di fare un video, anche questo autoprodotto, scegliendo l’unica canzone in italiano dell’ Ep e il fulcro di tutto, Ogle appunto. A questo punto il gioco era fatto, una volta prodotto l’Ep l’obiettivo era quello di farlo arrivare a più persone possibili e quidi grande importanza l’utilizzo dei social network.

I testi delle tue canzoni sono parte in inglese e in italiano, come mai questa scelta?

Paura e vergogna. Paura e vergogna che tutti potessero capire subito, in maniera diretta ed esplicita quello di cui parlavo nei miei testi, hanno fatto sì che io iniziassi a scrivere in inglese perché alla fine qui in Italia penso che l’inglese non sia molto utilizzato e ad un concerto, in un locale, tra rumori di sottofondo e chiacchere con gli amici, ci si deve impegnare un minimo per capire tutto bene. Sì è vero anche che l’utilizzo dell’inglese rende una canzone probabilmente più melodica. Tuttavia avevo iniziato a sentirmi un po’ codarda e così ho sconfitto paura e vergogna,  e poi era un controsenso. Io scrivo, suono, canto per esprimere quello che a parole non uscirebbe mai e poi mai dalla mia bocca, quindi mi dispiaceva che concetti per me molti profondi venissero persi o che arrivassero a metà.

La dolcezza della tua musica e voce si scontra con la ruvidità della vita, è la dolcezza l’arma che usa la tua musica?

Penso di si sai, probabilmente dal momento che scrivo canzoni quando ho qualcosa così forte da dire che le parole non sarebbero sufficienti o quando soffro o non riesco a parlare dei miei sentimenti, mi esprimo musicalmente con dolcezza, che è una cosa che nella vita quotidiana guardo un po’ con il broncio e le braccia incrociate, quasi a temerla. Tutti vogliamo mostrarci forti, duri, indistruttibili ma in fondo dai, chi lo è?

Il tuo primo Ep “Her” è stato anche fisicamente dipinto da te, spiegaci meglio.

La storia del dipingere i miei cd, uno per uno, è nata dai pochi soldi che avevo per poter fare un cd. La pittura mi ha da sempre affascinata, mia madre è una pittrice e quindi ho pensato bene che avrei potuto trasformare il packaging in qualcosa di divertente.
Mia mamma, Giulia, mi ha aiutato con la realizzazione del disegno. Così abbiamo progettato un punto bianco formato da tanti puntini, Ogle, che poi è un insieme di tantissime cose.
Così dopo aver comprato le copertine in cartoncino riciclato, le ho unite tutte insieme a blocchi di 9  e ci ho disegnato sopra Ogle, ho fatto una sorta di puzzle. Ogni cd è parte di un qualcosa di più grande. Così come me, Ogle. Così come le mie note. Così come tutto.


Stai lavorando a qualcosa di nuovo?

Sì. A fine mese registrerò un nuovo Ep qui a Novara da Ale Marchetti, con l’intenzione di riuscire a raggiungere obiettivi differenti. Poi ci sarà ad inizio anno la mia partenza per l’Australia, l’intenzione è quella di apprendere il più possibile dal punto di vista musicale, provare a lavorare in ambito musicale non solo come cantautrice; cimentarmi in quello che è il busker, quindi l’artista di strada e di scovare le strade più belle accompagnata e sostenuta in questa cosa (così folle o così perfetta in base al punto di vista) dalla mia compagna.

La tua Torino musicale e non.

Torino sarebbe potuta diventare la mia città quest’anno, l’intenzione era quella di trasferirmi lì, cosa che forse succederà al mio rientro in Italia dopo il viaggio in Australia. Penso che sia una città davvero bella, sia dal punto di vista architettonico che per quello che offre ai giovani e per la vasta ed interessante scena musicale.

News, appuntamenti, live in programma?

I prossimi concerti saranno: il 15 Dicembre al Santos Caffè (Novara) e poi il 12 Gennaio al Circolo Arci Margot a Carmagnola (TO).

 

https://www.facebook.com/oh.ogle/

 

Federica Monello

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