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Economia e lavoro | 20 dicembre 2017, 09:47

Reddito e posti di lavoro: tra nuovi poveri e Industria 4.0

Manacorda a Backstage: "Si fa sempre assistenza, ma non si sono mai fatte riforme strutturali"

Reddito e posti di lavoro: tra nuovi poveri e Industria 4.0

"Si confondono le riforme asistenziali con quelle strutturali, si cercano sempre nuovi sistemi per creare occasioni di assistenza mentre di riforme strutturali, di cui la poltica da anni si riempie la bocca, non se ne vede una. Chiedo alla politica: indicatemi una sola riforma che ritenete realmete strutturale". Così il professor Carlo Manacorda, docente di economia all'Università di Torino ed esperto di contabilità pubblica, ha lanciato un duro atto d'accusa durante l'ultima puntata di Backstage, online lunedi alle 21 su Torino Oggi.

Il tema delle trasmissione, "il reddito di iclusione e la povertà in Italia", con le drammatiche cifre fornite dai dati dell'Eurostat (10 milioni e mezzo di persone con sintomi di povertà) è stato dibattuto anche da Raffele Gallo, consigliere della Regione Piemonte per il Pd e dal segretario della Uilm Piemonte, Dario Basso. Ques'ultimo ha lanciato un grido d'allarme sui lavoratori per i quali a breve saranno esauriti gli ammortizzatori sociali: "Ci saranno "poveri nuovi", under 40 , under 35, con le famiglie a carico e il mutuo da pagare". Non migliore, secondo l'esponente sindacale, la posizione di tanti lavoratori che risultano tali secondo l'Istat, ma di fatto sono "lavoratori poveri", titolari del contratto attualmente più utilizzato ovvero il cosiddetto R.B., il rapporto breve, che dà mediamente un reddito annuo di 3000 euro. "Il governo ha partorito col Jobs act una misura importante che ha invogliato le aziende ad assumere, ma passato il 2015 siamo tornati daccapo", ha aggiunto.

Il consigliere Raffaele Gallo però non ci sta a quella che ritiene una narrazione in negativo che finisce per essere solo autolesionista, nè è vero che non sia stato fatto nulla per migliorare la situazione: "La sfida è creare redddito e posti di lavoro" e a proposito del Rei, il reddito di inclusione di cui beneficeranno da gennaio mezzo milione di famiglie, "risponde a un problema sociale: solo fino al 2012 non c'era nulla, oggi sono stati stanziati 3 miliardi di euro e diventeranno 7".
Unico punto d'incontro per gli ospiti presenti in studio, il piano "Industria 4.0", voluto dal governo, ha ricordato Gallo, per mettere le aziende incondizioni di poter essere maggiormanete competitive. Anche se ci si chiede, hanno obiettato il rapprentane della Uilm e l'economista, perchè le aziende continuino ad andarsene, con le periferie un tempo industriali (Settimo, Nichelino) ora ridotte ad  una lunga teoria di capannoni chiusi o con la scritta affittasi. Che fine avranno fatto quei lavoratori?

r.g.

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