Dove trovano lavoro i giovani? Nel biennio 2015-2016, per quanto raccontano 658mila avviamenti al lavoro in Piemonte, la classifica dei settori che hanno visto più persone tra i 15 e i 35 anni prestare la loro opera mette in vetta gli uffici amministrativi e gli studi professionali (quasi 56mila avviamenti, pari al 16%), seguiti dal turismo (quasi 47mila, pari al 13,4%) e la fabbrica (quasi 45mila per quasi il 13%). Quindi commercio (35.112 pari al 10%), la logistica (9%) e le aziende agricole (6,8%). Più limitati gli ingressi in mondi come l'edilizia, l'assistenza e l'artigianato. Lo dice la ricerca promossa da Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese e coordinata da Mauro Zangola.
Si tratta di statistiche che però non tengono conto delle diverse tipologie di rapporti di lavoro. Si spazia infatti dai contratti a tempo indeterminato a quelli fino a 7 giorni. E le cifre dicono che oltre un lavoro su due non supera i 3 mesi di durata. Il tempo indeterminato invece sfiora il caso su quattro. Poco, indubbiamente, ma va anche tenuto conto della stagionalità di settori come il turismo o l'agricoltura. A livello di "sicurezza", infatti, tra i cinque settori che creano più occupazione è la manifattura ad avere un indice di precarietà più confortante rispetto al commercio.
A livello settoriale, è l'artigianato quello che garantisce una maggiore stabilità: quasi il 53% degli avviamenti sono infatti a tempo indeterminato, una condizione figlia anche di un passaggio di saperi e di capacità "ad hoc", assenti in altri comparti. Dalle parrucchiere ai meccanici, passando per macellai, falegnami e panettieri. A livello di identikit, la differenza tra giovani donne e giovani uomini è minima, così come la divisione in fasce di età è quasi perfettamente suddiviso tra le varie categorie. Quasi 8 su dieci sono italiani, ma non mancano stranieri (9%) e gli extra UE (12%).
"Sono numeri da studiare - commenta l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia - che vanno tenuti presenti nel sostegno ai percorsi di orientamento e ricerca di lavoro. Di certo, a fronte di questa precarietà non stupisce la corsa ai posti pubblici e il fatto che i giovani non si sposino più". E aggiunge: "Situazioni come quella dell'Embraco ci dimostra che a fronte di segnali positivi, le criticità non mancano e non bisogna abbassare la guardia". "Il mercato del lavoro e la produzione stanno cambiando e in alcuni campi la stagionalità incide - aggiunge il governatore Sergio Chiamparino - ma vengono sfatati alcuni miti come quello degli stranieri che rubano lavoro ai nostri giovani".