Studiare molto aiuta automaticamente i giovani a trovare un lavoro? Dai numeri sembrerebbe di no: o meglio, studiare serve, ma senza arrivare a vette d'eccellenza.
Certo, il convitato di pietra di questo ragionamento è poi la soddisfazione da parte del giovane per l'impiego trovato. Ma intanto, la ricerca promossa da Regione Piemonte, Conferenza episcopale Piemontese e coordinata da Mauro Zangola mostra come per il 46,2% delle occasioni di impiego per i giovani piemontesi - nel biennio 2015-2016 - è stata sufficiente una qualificazione professionale "media".
Per il 31% delle occasioni è stata sufficiente una preparazione "bassa", mentre per il restante 22.8% è servita una preparazione "alta".
Per quanto riguarda una media qualificazione, le prime cinque professioni richieste sono quelle di commessi addetti alle vendite, camerieri, addetti alla segreteria e contabilità, operai specializzati e cuochi.
Le figure più richieste con una bassa qualificazione sono state quelle di braccianti agricoli, fattorini e addetti consegna merci, operai generici, operai conduzione macchinari e addetti ai servizi di pulizia.
Le figure più richieste per chi ha un'alta qualificazione sono state quelle da docente per le scuole elementari o medie, operatori commerciali in alberghi, ristoranti e bar, docenti di scuola secondaria superiore, tecnici industriali informatici e programmatori.