Da oggi, mercoledì 24, a sabato 27 gennaio si terrà il Folk Music Festival, iniziativa che si inserisce nella cornice di Piemoyat, un evento che si propone di creare un contatto tra le Regioni del Marocco Benì Mellal – Kenifra e Fès – Meknès e la Regione Piemonte. A questo proposito, esso presenta un ricco programma di concerti che vedrà esibirsi gruppi italiani e marocchini: la sfida è quella di dare luogo, appunto, a un dialogo tra le due culture, anche a livello musicale.
Si partirà questa sera, al SERMIG di piazza Borgo Dora, con il concerto di Olad Hdidou Abidat Rma, alle ore 11.30, che si esibirà in musica, danze tradizionali e improvvisazione poetica. Si continuerà alle ore 20 con la cena d’onore a base di cucina italiana, per poi finire la giornata alle 21.30 con il concerto in acustico di Fabrizio Scolletta Skulla e la sua chitarra classica pizzicata, zappata, sfregata e accarezzata.
Si proseguirà giovedì 25, presso i Bagni Pubblici di via Agliè, con il concerto, alle ore 21.30, di Taymat Moyen Atlas, dai ritmi, le voci e le melodie della tradizione berbera, e quello di Passa Frountero Duo, che presenterà musiche e balli occitani.
Venerdì 26, invece, ci sarà, sempre presso la Casa del Quartiere di via Agliè, la cena marocchina, a partire dalle ore 20, e, a seguire, nuovamente il concerto di Olad Hdidou Abidat Rma e S-traband, con musica tradizionale del sud Italia.
L’evento si concluderà sabato 27 alla Casa del Quartiere di via Baltea 3, con una serata finale nel corso della quale, dopo la cena con la pizza fatta in casa, si esibiranno tutti gli artisti che hanno partecipato all’iniziativa.
Da oggi a venerdì, al SERMIG, sarà, inoltre, possibile sia partecipare ai seminari di cooperazione tra Italia e Marocco, che si presentano come ottima occasione per approfondire la millenaria cultura berbera e comprendere le opportunità di sviluppo e valorizzazione delle Regioni del Medio Atlante, sia visitare la mostra fotografica Luci e Forme, che si è posta l’obiettivo di cogliere “qualche tratto dell’anima di questo popolo antico”, ossia quello marocchino.
Il Festival è promosso dall’associazione Eygenos, la quale si occupa soprattutto di: realizzare progetti di recupero funzionale e produttivo di aree e strutture a rischio o in stato di abbandono; valorizzare beni storici, artistici, culturali, agroalimentari, artigianali e paesaggistici in maniera sostenibile, redditizia e duratura; favorire l’incontro tra domanda di investimenti e tutela del patrimonio storico, architettonico, agricolo e ambientale; permettere ai professionisti e ai giovani laureati coinvolti nei progetti di collaborare per accrescere la propria rete di contatti e le opportunità di lavoro; e, infine, diffondere il know-how attraverso corsi, stage e borse di studio.