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Economia e lavoro | 26 gennaio 2018, 17:45

Cassa integrazione, nel 2017 le ore in Piemonte e a Torino sono crollate. Ma è presto per festeggiare

Cortese (Uil): "Bisogna capire se è l'effetto della ripresa economia o della riforma stringente degli ammortizzatori sociali"

Cassa integrazione, nel 2017 le ore in Piemonte e a Torino sono crollate. Ma è presto per festeggiare

Il 2017 è stato l'anno del crollo della cassa integrazione. Lo dicono i numeri dell'osservatorio dell'ufficio studi della Uil, che registra una diminuzione del 55,4% rispetto al 2016. Le ore richieste sono state poco più di 35 milioni (a fronte dei 351 milioni in tutta Italia) e il calo è decisamente superiore a quello nazionale (-39,4%). Crollate soprattutto la cassa in deroga (-74,7%) e la straordinaria (-61,8%), ma anche la ordinaria ha mostrato una flessione netta, quasi del 33%.Nonostante il calo, il Piemonte resta la seconda regione più cassintegrata dopo la Lombardia e in media, ogni mese, sono stati tutelati circa 17mila lavoratori.

A livello provinciale, Torino ha visto il calo più robusto del 2017 (-64,2%), seguita da Verbania, Alessandria e Cuneo (-38,7%).Torino, con 20.437.215 ore, è stata seconda provincia più cassaintegrata d’Italia, dopo Roma.

“L’ultimo rapporto sulla cassa integrazione, che definisce il bilancio annuale del 2017, fa emergere chiaramente il netto calo di ore richieste in Piemonte rispetto all’anno precedente - spiega Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte -. Il totale è stato di 35.061.617 ore, il 97% di quelle richieste nel 2008, anno di inizio crisi. A fronte del dato, sicuramente positivo, bisogna però interrogarsi sul fatto che la diminuzione sia solo figlia della ripresa economica oppure risenta anche della recente e stringente riforma degli ammortizzatori sociali, che ne riduce la durata e stabilisce un maggior costo per le imprese. Bisogna, perciò, essere prudenti considerando che, purtroppo, presso il Ministero dello Sviluppo economico sono aperti 166 tavoli di crisi aziendali, compreso quello sulla Embraco di Riva di Chieri, che coinvolgono quasi 190 mila lavoratori e rappresentano veri e propri drammi per le famiglie e i territori interessati. Inoltre, i dati del Registro imprese della Camera di Commercio, evidenziano come nel 2017, nella nostra Regione, siano nate 25.011 aziende, a fronte di 25.976 cessazioni, con un saldo negativo di 965 unità sul 2016. Evidentemente la crisi, nonostante qualche segnale di ripresa, non è ancora superata”.

Massimiliano Sciullo

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