Educazione, innovazione, sviluppo. Ma soprattutto un "salto di qualità dei territori". Così Francesco Profumo sintetizza gli obiettivi dell'immediato futuro della Compagnia di San Paolo, di cui è presidente.
"Abbiamo disegnato un perimetro ponendo al centro le persone e le loro chance di vite nel territorio cui appartengono e se l'innovazione è trasversale, l'educazione ha nella scuola il suo fulcro, mentre lo sviluppo deve generare opportunità di lavoro e impresa, attirando competenze e attività a Torino".
Lo scheletro di queste azioni, ovviamente, è fatto dalle risorse finanziarie che la Compagnia mette sul tavolo. Lo scorso anno sono stati impegnati 159 milioni per 914 interventi, più altri 26 milioni derivanti da altre voci come il Fondo per il contrasto alla povertà educativa, fondi per volontariato e accantonamenti strategici 2017-2020. Un budget sostanzialmente confermato per il 2018 visto che le previsioni sono per 158 milioni di stanziamenti è un tesoretto di quasi 17 grazie ai crediti di imposta legati alla partecipazione al Fondo per il contrasto alla povertà educativa.
Trani settori, la maggior parte delle risorse (33,8%) andrà alle Politiche sociali, quindi ricerca e sanità (28,2%) e arte e beni culturali (18,8%).
La composizione del patrimonio, al momento, vede ancora preponderante il peso in Intesa Sanpaolo (46%) e il valore di mercato del portafoglio è di 7,3 miliardi.