Un viaggio tra purezza e peccato, stupore e delusione, adolescenza e maturità. Un percorso intimo che trae ispirazione dal romanzo di Nabokov -e che ne ripropone integralmente il titolo “Lolita”- alimentando le frustrazioni e i turbamenti insiti nella protagonista.
Lolita, interpretazione e regia di Silvia Battaglio, in programma venerdì 2 e sabato 3 marzo al Café Müller di Torino alle ore 21, è un lavoro frutto di un lungo percorso di ricerca compiuto dalla danzatrice e attrice al fianco di Julia Varley dell’Odin Teatret. Prima tappa di un’indagine sul concetto di identità connesso a quello di età, e sul cortocircuito che a volte si crea fra il tempo interiore e quello reale. In questo sfasamento tra età ed esistenza si annida un luogo che si potrebbe chiamare, appunto, “Lolita”.
“In un piccolo angolo d’infanzia immerso in un giardino di mele rosse c’è una Lolita ormai adulta che attraversa il tempo nel tentativo di ritrovare l’infanzia di cui troppo presto è stata privata. Lolita attende la sua “prima volta”, si muove curiosa tra il prima e il dopo, tra una mela e l’altra, attraversa la delusione e lo stupore, la purezza e il peccato, nel suo viaggio intimo tra adolescenza e maturità”.