La Circoscrizione 6 necessita dell’installazione di un nuovo punto SMAT e nuovi toretti, come testimoniano le oltre 400 firme raccolte negli ultimi mesi a tal riguardo e come è emerso ieri in sede di Commissione di lavoro, alla presenza dei rappresentanti della Società Metropolitana Acque Torinesi.
“A proposito di quello attualmente presente in largo Gottardo, inaugurato nel 2014 – ha commentato Armando Quazzo, dirigente Servizio Sviluppo e Marketing – i litri erogati sono stati più di 1800000. Ciò ha comportato una riduzione della produzione di oltre 1 milione di bottiglie e un risparmio ingente per ogni famiglia aderente di più di 300000€”.
Ma quali sono le caratteristiche di questi punti di erogazione dell’acqua? “In primo luogo – ha continuato Quazzo – essi devono essere facilmente fruibili dagli abitanti del quartiere; inoltre, devono essere collocati in una posizione favorevole ai sottoservizi, altrimenti il costo diviene insostenibile”.
Strada San Mauro 97 sarebbe la candidata ideale per l’installazione di un secondo punto SMAT nel territorio della Circoscrizione 6, per la quale, però, devono ancora essere ultimate le considerazioni tecniche e verificati i vincoli paesaggistici.
Per quanto riguarda i “toret”, invece, quelli sparsi sui diversi quartieri circoscrizionali sono un totale di 85: “di più non possono esserne aggiunti, ma solo spostati”. Infatti, come ha spiegato la presidente Carlotta Salerno, “all’interno della nostra Circoscrizione è già stata effettuata una raccolta firme per lo spostamento di un toretto in Barca-Bertolla, in una zona che ha già subito il sopralluogo opportuno”. Toretti che, come ha spiegato Mauro Aglietti di “I love Toret”, “rappresentano un bene comune e, insieme, una memoria storica per le persone che lo hanno vissuto. Effettuarne gli spostamenti, dunque, non è così semplice”.
E la medesima difficoltà si riscontra anche nel caso del nuovo punto SMAT. “La decisione dovrebbe essere presa da tutta la Circoscrizione – ha dichiarato Domenico Garcea, capogruppo di Forza Italia – e non da singoli gruppi, con annesse raccolte firme – come ha sottolineato anche il capogruppo di Noi con l’Italia, Raffaele Petrarulo –, per favorire punti specifici. Devono essere individuati dei ‘paletti’ determinati, decisi dalla Commissione circoscrizionale stessa, seguendo il medesimo iter partecipato intrapreso nel caso della denominazione della piazza di fronte all’ex Incet. Altrimenti si attua una scelta tecnica, anziché politica, come dovrebbe essere”.
E al momento, la maggior parte delle richieste pare indirizzarsi proprio sul quartiere di Barca-Bertolla, “la periferia della periferia, dove sono stati eliminati anche due toret e dove questa esigenza si configura in maniera molto forte”, come hanno chiosato i consiglieri PD Isabella Martelli e Adriano Barbieri.