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Cultura e spettacoli | 22 marzo 2018, 17:18

Museo di Antichità, viaggio nella Sardegna antica con Carlo Alberto (FOTO)

Apre la mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna”, aperta fino al 4 novembre. 150 reperti e anche quei falsi che ingannarono il sovrano

Museo di Antichità, viaggio nella Sardegna antica con Carlo Alberto (FOTO)

La passione di Carlo Alberto per l’archeologia non è un segreto, ma l’esplorazione del patrimonio lasciato dalle sue spedizioni è sicuramente un viaggio affascinante.

Il Museo di Antichità dedica infatti una mostra, dal titolo “Carlo Alberto archeologo in Sardegna”, che dal 22 marzo al 4 novembre racconta, attraverso 150 reperti, un altro lato del re. Il sovrano, infatti, volle partecipare in prima persona agli scavi che, fra il 1829 e il 1843, furono portati avanti dal Regno in Sardegna. La sua passione lo portò a esplorare in prima persona ma anche a finanziare numerose ricerche, anche in Piemonte, come a Industria e Pollenzo.

Il risultato è stato un grande lascito che ora compone una parte consistente della collezione al Museo di Antichità, che integra anche, in questa mostra, altre acquisizioni dalla Sardegna, avvenute però in momenti diversi.

Ma, come spesso accade, tante volte la passione spinge a fidarsi delle persone sbagliate. Accadde anche a Carlo Alberto, che intorno al 1840 fu truffato dal direttore del Museo di Cagliari, Gaetano Cara, che, connivente con dei falsari, gli fece acquistare una serie di bronzetti che rappresentavano idoli sardo-fenici. Fu il canonico Giovanni Spano, Commissario governativo per le antichità e i Musei della Sardegna, a denunciare la truffa nel 1876. Ma intanto Carlo Alberto, per acquistare una settantina di esemplari, aveva speso l’equivalente di 85.000 euro di oggi. Alcuni di quei falsi ora sono esposti al Museo di Antichità per raccontare anche quell’evento.

Si trovano, soprattutto, reperti in arrivo dal sito di Tharros, a Oristano, con numerosi oggetti in bronzo di provenienza soprattutto fenicia. Ma ci sono diversi oggetti ritrovati in alcune necropoli, come statuette votive, ceramiche funerarie o piccole rappresentazioni. Un viaggio nella Sardegna antica insieme al re.

Paolo Morelli

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