Dopo Langhe, Roero e Monferrato, un altro pezzo di Piemonte ambisce a diventare un pupillo dell'Unesco. Insomma: a sentirsi proclamare "patrimonio dell'umanità". Sono le Alpi del Mediterraneo e la pratica è stata ufficializzata nelle scorse settimane - a Parigi - dal ministro Gian Luca Galletti.
E se quella del Basso Piemonte è stata una candidatura trans-provinciale, in questo caso si arriva addirittura a una dimensione che supera i confini non solo regionali, ma anche nazionali. Un "fare sistema" che dunque include Italia e Francia, in un periodo in cui i rapporti (Bardonecchia docet) non sono esattamente distesi. Ma qui in gioco c'è una straordinaria risorsa ambientale che racchiude una comune storia geologica e un’illustre tradizione di saperi e di sapori. Al di là dei confini e delle giurisdizioni.
Le Alpi del Mediterraneo, infatti, rappresentano un unicum nel quale si abbracciano le alte valli cuneesi tra Stura e Tanaro, l’entroterra del Ponente Ligure, le Alpi Liguri e la zona protetta regionale dei Giardini botanici Hanbury, la Costa Azzurra e un vasto tratto di mare tra Nizza e Ventimiglia. Catene montuose e aree costiere di rara bellezza che si trovano all’interno dei parchi Alpi Marittime, Marguareis e Mercantour, per un totale di settantanove comuni coinvolti, ventotto dei quali in territorio italiano.
“Scaturita dal sogno cuneese della regione transfrontaliera ‘Le Alpi del Mare’, nato proprio negli ambienti camerali, la candidatura a Patrimonio mondiale dell’Umanità va a concretizzare un percorso di valorizzazione territoriale avviato negli anni con grande impegno ed entusiasmo – commenta Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte -. Il cammino è lungo, articolato, complesso. Di certo, non mancano grinta ed entusiasmo. Consapevoli di vivere in un angolo senza uguali sul piano paesaggistico, in cui mare e montagna si fondono in poche decine di chilometri, aspiriamo a un riconoscimento capace di attribuire un valore universale eccezionale”.
"L’importanza di questa area dall’alto profilo paesaggistico è indiscutibile - si legge in una nota ufficiale diffuso dall'ambiente camerale -, sia dal punto di vista geofisico sia ambientale e storico. Conseguenza di fenomeni tettonici che hanno inciso in modo significativo sui processi biologici di flora e fauna, le Alpi del Mediterraneo hanno radici antiche, tra i 30 e i 15 milioni di anni. Una terra colma di indiscusse ricchezze naturali con un’orografia eccezionale che è alla base di una serie di incredibili contrasti in termini di quota, clima e biodiversità, divenuta habitat ideale per numerose specie di animali e per oltre 2.500 specie botaniche, di cui 269 endemiche, che ospita ambienti incontaminati e panorami mozzafiato.
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