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Eventi | 02 maggio 2018, 13:25

San Pietro in Vincoli, tre giorni di jazz e sperimentazioni

Si ripropone per il secondo anno la rassegna Jazz is Dead!, che si terrà dal 25 al 27 maggio. E domani anticipa ad Asti

San Pietro in Vincoli, tre giorni di jazz e sperimentazioni

Torna per il secondo anno consecutivo la rassegna Jazz is Dead!, che si terrà all’ex cimitero di San Pietro in Vincoli dal 25 al 27 maggio. Organizzato dal Magazzino sul Po, il festival musicale è nato lo scorso anno per celebrare i 60 anni di ARCI Torino ed è diretto da Alessandro Gambo, con la collaborazione della visual artist Cikita Z, che ha ideato dei visual appositamente per la manifestazione.

Il richiamo è anche alle manifestazioni cittadine dedicate al jazz. Lo fa Alessandro Gambo, che cita Narrazioni Jazz come esperienza dalla quale “abbiamo imparato che la multidisciplinarietà è necessaria”. “Produciamo un evento che va in controtendenza rispetto a quello che c’è oggi – ha proseguito il direttore artistico –. L’arte deve lasciare a bocca aperta o porre dei quesiti, cercheremo di stimolare domande. Abbiamo creato un’edizione più forte e più viva rispetto al cartellone dello scorso anno”. E la manifestazione, peraltro, è a ingresso libero.

Sono quasi 30 gli artisti che si alterneranno nei tre giorni di festival, oltre a due appuntamenti extra. Il primo si svolgerà domani, con Chris Corsano in concerto ad Asti, alla chiesa sconsacrata di San Michele, il secondo è in programma invece per il 23 giugno, quando gli ZU si riuniranno alla Villa Romana di Almese.

San Pietro in Vincoli, tuttavia, sarà il centro delle iniziative, con un tema diverso ogni giorno e un laboratorio di formazione musicale tenuto da Antonio Zitarelli, con il collettivo Pietra Tonale, domenica 27 maggio dalle 10 alle 15. I partecipanti, poi, alle 17 terranno una performance con quanto appreso in mattinata.

“Questo non è soltanto un festival – ha commentato Andrea Polacchi, presidente di ARCI Torino – ma un’esperienza multidisciplinare che per la prima volta, quest’anno, avrà anche appuntamenti fuori Torino”.

“Si torna a parlare di Jazz dopo questa magnifica edizione del Torino Jazz Festival – ha aggiunto Francesca Leon, assessora alla cultura del Comune di Torino, con un altro richiamo all’attualità culturale della città –. Esistono tante realtà che lavorano tutto l’anno sul Jazz, creando una varietà di proposte che ha fatto emergere pubblico incredibile. San Pietro in Vincoli, poi, è luogo che va ancora più valorizzato, siamo a disposizione per lavorare insieme durante tutto l’anno e dare risposta a pubblico curioso, competente e disponibile”.

“La lettura del contemporaneo del jazz – ha concluso Matteo Negrin, direttore di Piemonte dal Vivo, che sostiene il festival – ci consente di attivare altre comunità. Con ARCI c’è anche una co-progettazione sul piano territoriale. Abbiamo bisogno di migrare le migliori pratiche al di fuori della città metropolitana”.

“Discreto, continuo, digitale” è il tema di venerdì 25, che vedrà le sperimentazioni del compositore newyorchese Patrick Higgins. Toccherà poi al compositore parigino Pierre Bastien e all’ucraino Lubomyr Melnyk, che presenterà dal vivo il nuovo album “Illurion”, appena uscito sotto l’etichetta Sony Classical. La serata si chiuderà con una virata verso la digitalizzazione grazie a Spime IM, prima di tornare all’analogico con il performer torinese TMSO e ai The Dreamers.

Sabato “si aprono i confini” con la serata dal titolo “Dal Mondo”, con suoni provenienti da diverse parti del mondo. Ci sarà la Rhabdomantic Orchestra con la cantante etiope Misrak Mossisa, in programma anche One Blood Family, composta da migranti dell’area torinese all’interno di un più ampio progetto di integrazione. Completano il cartellone i Mop Mop, Wayne Snow, Not Exotic Monkey, Dj’mbo e Primitive.

La domenica, invece, il tema sarà “Sei x Duo”, dove a essere protagonista sarà il duetto. Zeus!, Mombu, NoHayBanda!, ma anche Francesco Donadello e Andrea Belfi, Massimo Pupillo e Stefano Pilia, per arrivare al reading “Mingus: nero, giallo, bianco, perdente!”, ideato da Giordano Amato e con l’attore Davide Capostagno accompagnato dal contrabbasso di Michele Anelli.

Paolo Morelli

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