All’ora dell’aperitivo, nel cortile di Off Topic, ogni martedì due sedie saranno occupate da due cantautori che, con la propria chitarra, racconteranno qualcosa di sé al pubblico presente e riproporranno i brani più significativi della loro carriera.
Questa sera, alle ore 19, a regalare scorci artistici e personali di se stessi saranno, allora, Cimini e Mirkoeilcane. Il primo, calabrese naturalizzato bolognese, nasce artisticamente nel 2010 con l’EP autoprodotto Non trovo i miei calzini. Il disco d’esordio risale, invece, al 2013, e si intitola L’importanza di chiamarsi Michele: un concept album contenente quattordici tracce, ossia storie di personaggi della vita quotidiana che tentato di sopravvivere nel, e al, mondo contemporaneo.
Carattere riflessivo e generazionale anche per l’album di matrice pop Pereira, del 2015, cui segue, nel 2018, Ancora meglio, primo lavoro discografico prodotto da Garrincha dischi. Anticipato dal singolo di notevole successo “La legge di Murphy”, il disco è promotore di stile e sonorità propri dell’emergente panorama indie italiano e stimolo di un nuovo tour.
Ad avvicendarsi con lui sul palco, Mirko Mancini, in arte Mirkoeilcane. Reduce dalla 68° edizione del Festival di Sanremo, è autore di colonne sonore, sigle, spot pubblicitari, testi e musiche per numerosi artisti. Nel 2015 intraprende la carriera da solista e pubblica il disco d’esordio, Mirkoeilcane, il quale riceve ampio consenso di critica e pubblico e molteplici riconoscimenti.
Enorme successo anche per il secondo album, Secondo me, undici tracce che costituiscono mondi a sé stanti, storie che “mi si sbattono addosso – come ci ha raccontato Mirkoeilcane stesso – e derivano spesso da una frase, da un modo di dire, dal periodo di un libro che sto leggendo o da un testo di una canzone che ho ascoltato. Da questi spunti, fugaci e subitanei, tratteggio talvolta un personaggio, ripercorro i tratti di una persona che conosco, e ne consegue il brano”.
Come è accaduto con il testo de “Stiamo tutti bene” – con cui ha ottenuto il secondo posto nella sezione “Nuove Proposte” e il Premio della Critica Mia Martini in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo –, il risultato di “un racconto che ho avuto la fortuna di ascoltare da una persona che si è ritrovata a compiere il viaggio descritto” – ossia quello di un gruppo di migranti che attraversa la distesa d’acqua che li separa da un’agognata salvezza, narrato dal punto di vista di un bambino, Mario.
Quelle di Mirko sono, quindi, storie intrise di un vivido e lucido sguardo rivolto verso il reale, descritto attraverso differenti e molteplici sfumature espressive, ma sempre adagiate su un letto armonico curato e attento al dettaglio.