Si chiama AIBO ed è un cane, impara, riconosce il padrone, gioca con la sua pallina e si rotola per farsi coccolare.
Unica particolarità: è fatto di circuiti, microfoni, telecamere e tecnologie assortite. Non è un vero cucciolo, ma si comporta come se lo fosse.
E' la mascotte della European Innovation Academy (EIA), la grande kermesse dedicata ai nuovi talenti della ricerca e dell'innovazione che proprio oggi ha aperto i battenti nella sede del Politecnico di Torino di via Nizza. E che si concluderà solo il 27 luglio.
In mezzo a tanti ragazzi, ricercatori e studiosi, AIBO sta buono buono nella sua cuccia: una sorta di tappeto verde con quattro cespugli a delimitarne il perimetro. E fa esattamente quello che fanno i cuccioli: osserva, ogni tanto abbaia per attirare l'attenzione, gioca, chiede le coccole.
Si tratta del primo cane robot al mondo, basato su un meccanismo rivoluzionario di apprendimento automatico creato da Sony. Come se fosse un quaderno completamente bianco, il cucciolo è in grado giorno dopo giorno di aumentare le proprie conoscenze e capacità, di appprendere insomma. Di riconoscere chi gli sta attorno, facendogli così anche le feste col passare del tempo perché lo percepisce come amico. E poi ama le coccole, si rotola a terra e fa tutto quello che fa un cane della sua età.
"Sembra un giocattolo, ma non lo è per nulla. Anzi, è il frutto di un lavoro di studio e ricerca durato almeno 20 anni e di investimenti per miliardi - rivela Alar Kolk, presidente di EIA. Da solo, ha una potenza superiore a una decina di laptop che usiamo comunemente".