Le tariffe mensa delle scuole di Torino, almeno nella fase di avvio dell'anno scolastico 2018-2019, "non si possono abbassare. Capiremo se ci sono i margini per agire" più avanti. A dirlo in consiglio comunale è l'assessore all'istruzione Federica Patti, durante il dibattito della mozione presentata dal consigliere del M5S Federico Mensio per il miglioramento del servizio di ristorazione scolastica.
Una richiesta scaturita da diverse criticità, a iniziare dal crescente numero di famiglie che rinuncia al servizio - in favore del pasto domestico - a causa del costo e il non generale gradimento della qualità del cibo. L'anno scorso nelle mense delle scuole (comprese le medie) venivano serviti 41mila pasti, a fronte di 8mila bambini che consumavano il "panino da casa".
A fronte della nuova gara d'appalto, anche la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio aveva chiesto di rivedere i prezzi del servizio mensa, che per ora restano dunque modulate sull'Isee, ma non ridotte. Azione attualmente impossibile perché, come ha spiegato l'assessore al bilancio Sergio Rolando, "le tariffe dei servizi a domanda individuale devono essere approvate entro i termini di legge e dunque entro il 31 marzo 2018 e quindi le variazioni sono incompatibili con il quadro di bilancio approvato".
"Credo che ciò sia incommentabile" - ha replicato Artesio "non voglio pensare alla buona o alla mala fede ma la cosa resta inqualificabile. La sostanza è che fino all’anno scolastico 2019-2020 non si potrà intervenire".