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Economia e lavoro | 22 luglio 2018, 10:36

Le Creature mitologiche dell’era digitale: le Donne 4.0

Sono capaci di fare 10 cose insieme, di dormire solo 4 ore a notte e di individuare il colore indaco. E dicono addirittura che le organizzazioni in cui la componente femminile è più alta, funzionino meglio.

Le Creature mitologiche dell’era digitale: le Donne 4.0

In un mondo sempre più aperto e in cui la nostra vita viaggia alla velocità della rete, rassegniamoci (piacevolmente) alla certezza che l’universo femminile abbia una marcia in più. Anzi, vedendo in giro i primi prototipi di macchina a guida autonoma, possiamo dire che ora le  hanno un  in grado di affrontare ogni salita, sfidare ogni condizione di terreno ed utilizzare ogni tipologia di carburante. Esattamente come un carro armato, ma con la capacità negoziale di un di alto profilo, la concretezza del più spietato e l’intuizione del più lungimirante degli .

Insomma una creatura praticamente perfetta.

Sin qui nulla di nuovo per chi ha avuto l’opportunità, spesso apprezzata solo intorno ai trent’anni, di essere cresciuto in un gineceo insieme a sorelle, cugine, compagne di banco e di studio a maggioranza rosa. Per tutti gli altri, però, è possibile recuperare, semplicemente guardandosi intorno, partendo però dall’analisi della storia che da sempre ha contraddistinto il contributo femminile come unico. E a volte davvero incredibile.

Chi di noi, partecipando ad un quiz televisivo, saprebbe rispondere correttamente alla domanda su chi abbia inventato il primo sistema di comunicazione criptato per siluri usato durante la seconda Guerra Mondiale oppure su chi abbia ideato i tergicristalli delle nostre auto? E poi, conosciamo chi ha disegnato e realizzato la prima sega circolare per ottimizzare i tempi di produzione, oppure il bianchetto per correggere a partire dal 1950 i nostri errori di battitura?

La risposta è rispettivamente , ,  e . Quattro donne che grazie alla capacità di uscire dagli schemi logici e di ragionare “” sono state capaci di fare la storia nel periodo compreso tra il 1800 e il 1950. Gli esempi potrebbero proseguire per molte pagine.

Ma la lezione di storia è finita.

Oggi sono le  a rivoluzionare il modo in cui la nostra società cerca di affrontare con successo le crisi, donne capaci di tenere in equilibrio aziende, far crescere le nuove generazioni di Millennials e soprattutto dotate di tutta la forza necessaria per lavorare mediamente 4 ore al giorno in più rispetto ai colleghi uomini con il 30% di stipendio medio in meno.  Per fortuna ce ne rendiamo sempre più conto, sia nella vita privata, sia nella quotidiana attività professionale, anche grazie al rapporto di stretta collaborazione che i giovani stanno avendo con le loro coetanee.

Infatti, a chi si occupa di ,  e  è evidente che non esista più un team di lavoro in cui i ragazzi non cerchino disperatamente il confronto, la sfida e il contributo delle ragazze, consapevoli che team ibridi facciano la differenza in ogni settore della vita quotidiana, dallo studio al parto di idee innovative, dalla capacità di sintesi alla concreta visione d’insieme di un progetto.

Il mondo è cambiato. Per fortuna. E in questo cambiamento, la  non può che aiutare a creare una società sempre più in grado di valorizzare il contributo che le donne possono dare in ogni attività. Di questo passo, le quote rosa non avranno per fortuna più senso e il “genere” sarà considerato interessante solo all’anagrafe al momento del rilascio della carta di identità.

Ora vi lascio, vado al cinema a vedere l’anteprima del nuovo capitolo di , film in cui Anne Hathaway, Cate Blanchett e Sandra Bullock hanno discusso insieme al regista Gary Ross - per la prima volta nella cinematografia hollywoodiana - ogni singola battuta del loro ruolo per realizzare un film adatto a tutti. Un chiaro insegnamento di come l’unione faccia la forza.

Adesso voltiamoci a destra e a sinistra in cerca di una presenza femminile, perchè tocca a noi.

Enrico Molinari

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