La Giunta regionale sta lavorando per trovare una soluzione che consenta la stabilizzazione dei medici con contratto a tempo determinato che prestano servizio sulle ambulanze del 118. Lo ha annunciato oggi pomeriggio l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta nel corso della discussione di alcune mozioni presentate sul tema in Consiglio regionale.
"E' una questione che seguiamo con grande attenzione perché non riguarda solo i medici che svolgono il loro prezioso lavoro sulle ambulanze del 118 ma in generale il sistema sanitario regionale di cui il Dipartimento di emergenza ed urgenza è un tassello fondamentale - ha precisato l'assessore Saitta -. In ogni caso la soluzione va trovata a livello regionale perché l'ipotesi di inserire una norma di carattere nazionale richiede tempi eccessivamente lunghi".
Secondo le stime degli uffici dell’assessorato alla Sanità, in Piemonte sono oltre 60 i medici che lavorano a tempo determinato sulle ambulanze del 118. Ad oggi, le norme richiedono ai medici per poter svolgere questo tipo di attività un doppio requisito, ossia l'aver superato il corso di Medicina generale e aver superato il corso di Emergenza.
"Le possibilità allo studio sono due - ha aggiunto l'assessore -, ovvero ammettere in sovrannumero i medici in questione al corso di Medicina generale, eventualità che però richiederebbe degli adeguamenti in particolare dal punto di vista organizzativo, oppure procedere con un provvedimento di Giunta sul modello di quanto fatto in altre regioni come la Toscana. Lavorerò con le organizzazioni sindacali per trovare insieme un'intesa".
“Questa è una grande vittoria per tutti i medici precari del 118 piemontese. Finalmente, dopo anni di attesa, possono sperare di vedere riconosciuto il loro lavoro e aspirare a un contratto a tempo indeterminato”. Lo afferma Stefania Batzella, consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, prima firmataria della mozione sulla stabilizzazione dei medici precari convenzionati del servizio emergenza sanitaria territoriale 118 Piemonte che è stata discussa oggi in Aula e approvata all’unanimità. Il testo, sottoscritto da numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione, era stato presentato il 22 marzo scorso, ma fino a oggi non era ancora stato discusso. “E’ una battaglia – aggiunge Batzella – che condivido e porto avanti da tempo. Riconosco l’eccellenza del servizio territoriale di emergenza urgenza, il sacrificio e la professionalità dei medici che ogni giorno si dedicano ai cittadini con passione e impegno”.
“È una vicenda che seguo da molto tempo – commenta il consigliere regionale di Liberi e Uguali Walter Ottria, firmatario della mozione – ho avuto numerosi incontri con i medici interessati da questa vicenda e con l’Assessorato. Quello del medico in servizio nelle ambulanze è un mestiere estremamente delicato, di alta professionalizzazione e che ha un impatto decisivo sulla salute dei cittadini piemontesi: per questi motivi mi sono battuto affinché i medici precari potessero essere messi nella migliore condizione lavorativa possibile, salvaguardando la certezza e la continuità nel tempo dei loro contratti”.
Con la mozione si chiede la regolarizzazione dei lavoratori precari attraverso due strade: o con un provvedimento, come quello della Toscana, che ha recepito l’accordo tra Regione e organizzazioni sindacali, o con la possibilità di poter frequentare in sovrannumero il corso di Medicina Generale, così da ottenere il titolo per aspirare all’incarico a tempo indeterminato.
In Aula, l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha spiegato che entrambe le strade sono complesse dal punto di vista giuridico e amministrativo, ma che è intenzione della Regione trovare una soluzione, cominciando da un accordo con i sindacati di categoria e trovando poi il percorso normativo più idoneo per raggiungere l’obiettivo. Saitta ha aggiunto che l’approvazione di una legge regionale, come quella della Regione Toscana, sarebbe lo strumento più legittimo.
Attualmente sono un’ottantina i medici precari, alcuni dei quali lavorano in queste condizioni da quasi 10 anni, con contratti che vengono rinnovati di anno in anno. “Il servizio del 118 soffre della cronica mancanza di personale dedicato – dicono Batzella e Ottria – ed è quindi fondamentale che la Regione provveda alla loro stabilizzazione”.