Sono state tre settimane di fatica, di impegno e di sfide, ma anche di euforia. Come quella che esplode - letteralmente - al termine del conto alla rovescia che conclude l'edizione 2018 della European Innovation Academy.
Così come al giorno del debutto, la cornice è una delle sale più ampie del Cinema di 8 Gallery. Ma se all'epoca, seduti tra le fila, c'erano circa 400 ragazzi provenienti da 60 Paesi un po' disorientati e spauriti, ora - tra quelle stesse sedie - ci sono persone che si sono conosciute, hanno mescolato tradizioni, culture, conoscenze e competenze per dare vita a progetti di innovazione e soprattutto celebrano il frutto di tutti questi sforzi.
Sì, i dieci progetti vincitori più una "wild card", ma più in generale il patrimonio che si è venuto a creare dall'incontro e dal confronto negli spazi del Politecnico di Torino al Lingotto. La classica somma che è superiore alla semplice addizione degli elementi coinvolti. E se i nomi dei progetti - così come la loro spiegazione - sono tutt'altro che intuitivi, quello che si percepisce a pelle è la gioia e la soddisfazione che traspare dagli occhi, dai gesti e dalle parole di questi ragazzi, che hanno il futuro a portata di mano e non vedono l'ora di toccarlo, modificandolo in meglio.
Se tre settimane fa c'erano sguardi seri e un po' persi, trolley accanto ai sedili e una certa diffidenza, la giornata finale è un susseguirsi di selfie, di trolley altrettanto pronti ma decisamente più raffazzonati e soprattutto nuovi rapporti umani, prima che professionali.
Tanti i ragazzi chiamati a rappresentare Torino, sia dal Poli che dall'Università degli Studi. Proprio la "wild card", la Gogo Power ha matrice sabauda: a fare parte del gruppo è Giuseppe Arria, studente di Ingegneria gestionale al Politecnico. Con i suoi compagni, ha realizzato il progetto di una sorta di car-sharing applicato alle power-bank. Sì, proprio le batterie portatili in grado di "sfamare" smartphone sempre più voraci che possono essere presi in affitto e riconsegnati in apposite stazioni come fossero biciclette a nolo.
Horizon è invece il nome del progetto portato avanti dal team di Alessio Scoditti, iscritto a Scienze della Comunicazione: "Una piattaforma - spiega - dove i turisti che visitano un luogo, per esempio Torino, possono connettersi e comunicare con le persone del luogo per ottenere informazioni e consigli".
Francesco De Vivo, invece, frequenta Ingegneria Aerospaziale al Politecnico e il suo gruppo ha progettato Flip Swap, un'applicazione che permette lo scambio di vestiti di seconda mano tra le persone.
I ragazzi sono stati accompagnati in queste tre settimane da 90 mentor provenienti dalla Silicon valley, dove l'innovazione e il successo hanno preso casa insieme parecchi decenni fa. Ma ottimi riscontri sono arrivati anche da 50 aziende che - col contributo della Camera di Commercio di Torino - hanno potuto partecipare all'Executive Innovation 4.0 Masterclass. Alcune di esse sono già nel mirino per passi successivi tra formazione e coaching tramite i voucher digitali 4.0.