I marciapiedi di Torino non godono di ottima salute. A dirlo non sono solo i cartelli gialli comparsi in diverse strade della città - da via San Donato a via Fratelli Calandra- per segnalare il fondo dissestato, ma i conti del Comune di Torino.
Durante la commissione urbanistica, dedicata alla mozione per la salvaguardia dei marciapiedi in pietra del capoluogo piemontese con prima firmataria la consigliera del M5S Marina Pollicino, sono stati presentati i fondi stanziati negli ultimi 18 bilanci da Palazzo Civico per la manutenzione del suolo. Dal 2001 uno ad oggi è una parabola discendente costante sia per la straordinaria, che per quella ordinaria. Per il primo capitolo si è passati da 7 milioni di euro e 600 mila euro, con un picco di 15 milioni e 750 mila euro nel 2005 per fare bella Torino per le Olimpiadi invernali, ai 5 milioni e 789 mila euro del 2018.
Ma sono i fondi per la manutenzione ordinaria quelli più colpiti dal taglio ai finanziamenti statali dei Comuni. Se nel 2001 Palazzo Civico stanziava circa 5 milioni e 200 mila euro, a partire dal 2005 (3 milioni e 784 mila euro) si è registrato una progressiva diminuzione, fino ad arrivare a poco meno di 850 mila euro nel 2018.
La situazione appare ancora più nera se si fa riferimento alla segnalazioni di intervento presentate dalle Circoscrizioni agli uffici comunali. Per rispondere alle 300 richieste per marciapiedi e strade dissestato, avanzate dalla sola Circoscrizione 1 del Centro-Crocetta, sarebbero necessari 8 milioni di euro.
Per sistemare pietre, asfalto e strade di tutta Torino, secondo Palazzo Civico, servirebbero verosimilmente 100 milioni di euro.