Un incremento del 15% di vino sulle nostre tavole: è quanto emerso dalla consueta conferenza annuale promossa dall'Osservatorio del Vino di UIV (Unione Italiana Vini) e ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) svoltasi questa mattina nella prestigiosa Sala Cavour del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. Ogni anno vengono presentate le previsioni relative alla produzione e le tendenze del settore vino per la campagna in corso. “Nei primi sei mesi del 2018 - ha spiegato il dottor Ernesto Abbona, cuneese e Presidente di Unione Italiana Vini - vi è stato un calo del 10% nella produzione di vino a causa delle condizioni climatiche dello scorso anno ma allo stesso tempo un incremento del 4,3% nel fatturato. Da una parte è un bene ma dall'altra lancio l’appello agli operatori della filiera di trovare la stabilità dei prezzi magari anche ottenendo minor vantaggio ma cercando di mantenere il mercato stabile".
La produzione Italiana, che si conferma leader mondiale, sale 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42 milioni e mezzo del 2017, una delle annate peggiori.
Secondo i dati elaborati dall'Osservatorio del Vino, il Piemonte si attesta nella media con un incremento del 15% sempre a causa, o meglio al merito, delle condizioni climatiche. L'alternanza di periodi di tempo secco e caldo interrotti da precipitazioni piovose (ben 27 giorni di pioggia da fine aprile a inizio giugno) ha permesso il refrigerio delle piante ed evitato quindi fenomeni di stress.
La grandine purtroppo ha causato qualche danno nelle zone del Barbaresco e del Roero.
"Nonostante qualche intenso evento atmosferico, - ha spiegato Abbona a Torinoggi.it - grazie alle pratiche agronomiche e attrezzature meccaniche presenti sul territorio, anche quest'anno possiamo affermare di avere delle uve sane e di qualità. Questa è l'aspettativa dei clienti, non avere tante bottiglie ma avere bottiglie di qualità".
Le uve da spumante, bianche e nere, sono già state vendemmiate ad eccezione dell'Alta Langa che per ovvie ragioni di altitudine non è ancora stata raccolta. Con la fine di agosto è iniziata la vendemmia delle uve bianche da vini bianchi fermi e il Moscato, per proseguire poi con le uve nere fino ai vigneti tardivi, su cui ancora non si possono fare previsioni che dipenderanno anche dalle condizioni meteorologiche.
Dal lato fitosanitario, il problema maggiore di quest'anno è stata la peronospora a creare i problemi maggiori. L'oidio non ha invece creato particolari difficoltà.