L’emendamento sugli “adeguamenti successivi” è sottoscritto dalla maggioranza di cui fa parte, ma a Luca Cassiani, consigliere regionale piemontese, non è piaciuto per niente.
«Una sciocchezza», definisce la modifica passata ieri in Commissione Bilancio, che obbliga le imprese di giochi a chiudere o trasferirsi entro quattro-otto anni ogni volta che nelle sue vicinanze sorga un nuovo luogo sensibile. «In questo modo – dice Cassiani ad Agipronews – si mettono le aziende sotto ricatto. Basterà minacciare l’apertura di un compro oro (un tipo di esercizio che la legge annovera tra i luoghi sensibili, ndr) per mettere a rischio chiusura il titolare di una sala».
Anche Cassiani ha presentato alcuni emendamenti alla legge regionale antiludopatia: la modifica più rilevante riguarda il distanziometro, che nella riformulazione si applicherebbe solo alle nuove aperture e dunque non riguarderebbe più le attività già esistenti all’entrata in vigore della legge.
«Gli emendamenti andranno in aula martedì prossimo, ma il cammino è difficile – ammette Cassiani – I grillini fanno muro e parte del mio partito va dietro alla loro demagogia ipocrita. Il Movimento Cinque Stelle, ora al Governo del Paese, dovrebbe a questo punto avere il coraggio di abolire ogni forma di gioco. Ma non lo farà: le entrate fiscali garantite dal settore sono irrinunciabili».