Dopo la scorsa annata la produzione di vino italiano torna a raggiungere livelli più che soddisfacenti. I dati comunicati dall'Osservatorio del Vino dipingono una situazione estremamente positiva, specialmente per quanto riguarda la Regione Piemonte. Complici le condizioni climatiche e la buona primavera, che hanno permesso alle numerose aziende vinicole di aumentare la loro produzione d'uva del 15%. Un risultato notevole, che si ripercuote sull'intera economia piemontese. Che il settore enologico sia uno dei cavalli di battaglia dell'offerta gastronomica della regione non è un mistero. Si tratta infatti di una risorsa importante, apprezzata soprattutto nei mercati internazionali: secondo le rilevazioni della Regione Piemonte, è proprio il vino a trainare l'export del settore agricolo (il 60% del prodotto è destinato all'esportazione), con un valore annuale di circa un miliardo di euro. Le aziende agricole piemontesi guardano sempre più alle possibilità oltre confine, spesso seguendo come esempio le importanti cantine nazionali che da tempo fanno parlare di sé alle convention di settore e alle esposizioni enogastronomiche all'estero. Nel contesto nazionale, emerge il successo del gruppo Zonin, con la prestigiosa cantina di Prosecco che ha fatto dell'export uno dei punti chiave della sua politica aziendale. Zonin vini compare infatti tra i maggiori esportatori di vino italiano, un titolo al quale ormai sempre più aziende del settore ambiscono. Le potenzialità, anche per i produttori piemontesi, sono certamente molto interessanti. Già allo scorso Vinitaly di Aprile, infatti, oltre 600 cantine e produttori della regione si erano presentati compatti sotto lo stesso padiglione, con ben 42 etichette doc e 17 docg, dalla celebre Barbera fino agli immancabili spumanti con il Moscato d'Asti. Bottiglie importanti e pregiate che nel campo dell'export, come si era evidenziato in tale occasione, possono aspirare a risultati ben maggiori di quelli attuali.
Strategie per la promozione enologica all'estero, la case history dei vini Zonin
L'esempio di Zonin può fornire spunti interessanti alle cantine piemontesi che vogliono puntare ai mercati esteri per crescere, facendo conoscere le proprie eccellenze anche ai consumatori stranieri. Uno dei punti chiave nella vendita del vino è quello della promozione e della presentazione del prodotto. Non stupiscono quindi le iniziative della nota cantina di Prosecco, che ha partecipato a diverse fiere internazionali dedicate al mondo del vino. Una su tutte, la London Wine Fair, un contesto ideale per proporre il Prosecco al pubblico britannico. È essenziale scegliere con cura il mercato d'interesse, sondando il terreno partecipando alle esposizioni e ai meeting di settore locali per far conoscere i propri prodotti. Molte attività di Zonin sono rivolte in questa direzione. L'ultima è stata quella della Prosecco National Week, un tour da costa a costa che ha portato le bottiglie del noto vino bianco italiano in giro per gli Stati Uniti. In questo modo, la nota azienda vinicola italiana ha potuto valutare le opportunità per ulteriori investimenti nel Paese e soprattutto presentare i propri prodotti ai consumatori americani. Ma quali sono i mercati che potrebbero rivelarsi più propensi all'acquisto di vini piemontesi? Secondo le ultime rilevazioni rese note dalla Regione, i Paesi dell'Unione Europea assorbono circa il 70% dell'export vinicolo. Coldiretti evidenzia comunque la grande crescita della domanda del mercato cinese (+75%) e giapponese (+15%), oltre che l'importanza degli Stati Uniti, da tempo un partner di riferimento per il vino piemontese. Come ha dimostrato l'esperienza dei vini Zonin per quanto riguarda il Prosecco del nord-est, i margini di crescita e guadagno potrebbero essere piuttosto interessanti anche per le importanti DOCG piemontesi. La bontà della vendemmia, unita alla capacità degli imprenditori del settore enologico, potrebbe rappresentare l'occasione giusta per un ulteriore balzo in avanti delle performance della Regione nel settore enologico, e permetterebbe ai produttori e i coltivatori più intraprendenti aumenti di fatturato considerevoli.