Dopo il caos alle anagrafi di Torino, l'assessore all'Innovazione Paola Pisano finisce nuovamente sul banco degli imputati. L'occasione è stata una commissione di approfondimento sul bar robotico allestito all'interno delle Arcate dei Murazzi.
Il segnale che questo faccia a faccia andava oltre l'aspetto informativo è arrivato in apertura dalla stessa Pisano, che ai presenti ha voluto ribadire la volontà politica dietro al suo operato. "Questa amministrazione - ha evidenziato la Pisano - ha creato un assessorato all'Innovazione, che si propone di attrarre sul nostro territorio sperimentazioni di frontiera, cioè che non sono state commercializzate". "Noi, - ha proseguito l'esponente della giunta Appendino - a coloro che fanno innovazione non possiamo dare incentivi economici, ma dare supporto con azioni di sburocratizzazione". Ed è proprio all'interno di questo quadro, come ha spiegato l'assessore, che si inserisce il bar robotico ai Murazzi.
Parole che non hanno convinto né la minoranza, né alcuni esponenti della maggioranza. Il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, dopo aver evidenziato come i "tempi di concessione del patrocinio del Comune alle no profit siano molto più lunghi che alle profit", ha denunciato gli aspetti commerciali dell'operazione. "Nelle 400 ore di apertura" - ha spiegato il consigliere di minoranza - "sono stati organizzati solo 12 eventi. Nel resto del tempo i robot hanno fatto e venduto cocktail e in caso di guasto venivano sostituiti da baristi".
A sollevare dubbi anche i consiglieri del M5S Aldo Curatella e Federico Mensio. Se il Presidente della Commissione Smart City ha chiesto conto dei criteri oggettivi per definire la partnership tra la Città di Torino e la Makr Shark, Mensio ha voluto chiarimenti sulle ricadute territoriali, dato che la Pisano ha annunciato la creazione di 40 nuovi posti di lavoro. L'impressione è che la commissione fosse solo l'ennesimo "processo" sull'operato dell'assessore all'Innovazione.